Svolte sulla questione BREXIT in cui sarà definita, proprio con le negoziazioni Brexit, una ridefinizione dei rapporti tra Regno Unito ed Europa.
Sono recenti le notizie di una messa in discussione delle decisioni che erano state già prese in merito a determinati argomenti. Lo stesso Boris Johnson sembra che abbia avuto diversi ripensamenti per quanto riguarda l’accordo sul “recesso” in corso.
Come ricorda ansa, “resta poco tempo, qualche ora utile nei negoziati per garantire l’entrata in vigore dell’accordo il 1 gennaio”.
Sulle negoziazioni Brexit queste le parole del presidente della Commissione Ursula Von den Leyen: ”Con Boris Johnson abbiamo accolto con favore sostanziali progressi su molte questioni, ma rimangono grandi differenze da superare, in particolare sulla pesca” – questioni che riguardo i paesi particolarmente sensibili quali sicuramente la Francia e i Paesi Bassi.
Per sbloccare la situazione, il Parlamento Europeo ha emesso un ultimatum di tre giorni alle negoziazioni Brexit – sulle quali le posizioni più pessimistiche sembrano essere quelle del Regno Unito – per raggiungere un finalmente un accordo. Questo poiché la percezione al riguardo è quella che se non si raggiunge un equilibrio entro questo termine, ciò non riuscirà ad avere luogo nemmeno per la fine dell’anno.
A tal proposito la Conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento si è mostrata disposta a mettere in piedi una sessione plenaria entro la fine del mese, ma questo soltanto a patto di una condizione, cioè che un accordo concreto venga raggiunto entro il termine ultimo di domenica!
Un’altra questione viene posta dai capigruppo del Parlamento Europeo, che precisano che qualsiasi tipo di accordo vuole che anzi tutto il Regno Unito rispetti pienamente le disposizioni dell’Accordo di recesso e per questo motivo invitano la Commissione a fornire una relazione sul rispetto del protocollo, così che l’assemblea possa valutare se questa condizione sia stata rispettata oppure no.