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Nati lo stesso giorno due destini che si incrociano

La Scuderia Ferrari e Tazio Nuvolari, due cammini destinati ad unirsi.

Nell’autunno del 1929, il 16 novembre, Enzo Ferrari fonda la nuova squadra corse italiana di Formula 1, sezione sportiva della casa automobilistica Ferrari. Sin dai primi anni riuscì a conseguire risultati importanti, grazie a piloti di punta come Tazio Nuvolari; grande pilota di formula 1 che negli anni porterà lustro alla casa automobilistica.

Il grande pilota Tazio Nuvolari nasce lo stesso giorno della famosa scuderia, il 16 novembre 1892. Chiamato da Gabriele D’Annunzio “ Il Mantovano Volante“, per la sua incredibile abilità di pilota, è oggi celebrato come uno dei più grandi nomi nella storia dell’automobilismo mondiale. 

La collaborazione della Scuderia Ferrari con il pilota Tazio Nuvolari inizia nel 1930, proprio con quest’ultimo si ha la prima vittoria della casa automobilistica nella corsa Trieste-Opicina, con l’Alfa Romeo P2.

Il 1932 è l’anno del trionfo per Tazio. Il Mantovano volante colleziona sette vittorie importanti: G.P. di Monaco, Targa Florio, G.P. d’Italia, G.P di Francia, Circuito di Avellino, Coppa Ciano e Coppa Acerbo. Il suo nome appare ovunque, tutti se lo contendono.  Da Mussolini, che cede alla tentazione di posare con il pilota a bordo della vittoriosa Alfa Romeo P3 numero 8, a Gabriele D’Annunzio , che in un occasione particolare regalerà al pilota il simbolo considerato dal pilota stesso il suo portafortuna, una piccola tartaruga d’oro, con sopra incisa questa famosa dedica:

 “All’uomo più veloce, l’animale più lento.” 

L’anno seguente è un altro anno vittorioso per Tazio Nuvolari. Colleziona ben undici vittorie ma, dopo una stagione così ricca, il pilota si separa clamorosamente dalla Scuderia Ferrari.  È convinto che mettendosi in proprio potrà guadagnare di più, e disporre di auto migliori. Con la casa automobilistica Maserati, vince il G.P. di Belgio, la Coppa Ciano e il G.P. di Nizza, ma chiude la stagione con un brutto incidente.

È l’inizio di una serie di sfortunati eventi, come il grave incidente di Alessandria del 22 aprile seguito da una stagione caratterizzata da vari ritiri e mediocri piazzamenti. È in trattative per entrare in collaborazione con la casa tedesca Auto Union, ma qualcuno tra i piloti della casa si oppone e l’accordo salta.

Il periodo seguente vede il ritorno della collaborazione con la Scuderia Ferrari: vince subito a Pau, Bergamo, Biella e a Torino, con una versione modificata e potenziata dell’Alfa Romeo tipo B detta P3. 

La vittoria impossibile. 

Una delle più grandi imprese della collaborazione tra la Scuderia Ferrari e il pilota Tazio Nuvolari è la famosavittoria impossibile“, durante il G.P di Germania nel 1935.  Proprio davanti quel fuhrer che darà inizio alla seconda guerra mondiale, Adolf Hitler, Tazio Nuvolari conseguirà una vittoria impensabile.

Nel Gran Premio di Germania di quell’anno, la squadra tedesca disponeva di vetture all’avanguardia, in netta superiorità rispetto alla vettura di Nuvolari.

Il circuito della gara era il più lungo del mondo, consisteva di 22 giri per un totale di 502 km.  Successivamente  verrà diminuito a causa dell‘incidente di Niki Lauda, di cui oggi porta ancora i segni sul viso. La vettura di Lauda prese fuoco e ci si rese dunque conto che era difficile apportare soccorso, in tempi brevi, ai piloti in un tragitto cosi grande.

Nuvolari in quell’occasione, prima di partire, si avvicinò ad uno dei suoi collaboratori di squadra e disse:

“Ce l’abbiamo una bandiera italiana? Perché oggi me lo sento, oggi vinco e quella bandiera deve andare sul pennone più alto davanti gli occhi di Hitler!” 

Malgrado l’evidente differenza di vetture, Tazio Nuvolari mantiene una buona posizione durante la gara. A bordo dell’Alfa Romeo P3, della Scuderia Ferrari, Nuvolari mantiene le prime posizioni fino all’imprevisto.

Quando giunge il momento dello stop, per fare il rifornimento e controllo dell’autovettura, i meccanici si fanno prendere dall’agitazione e rompono l’impugnatura della pompa di benzina. Per fargli il pieno dovettero travasare la benzina in recipienti più piccoli, per poi trasferirla nella vettura. L’imprevisto fece perdere tempo prezioso e per questo Nuvolari partì da sesto in classifica.

Sotto gli occhi esterrefatti di tutti, Tazio Nuvolari inizia a recuperare, arrivando fino alla seconda posizione.

Il pilota della mercedes che si trovava al primo posto durante lo stop viene avvertito della posizione del pilota italiano, e la sua prestazione comincia ad andare male: comincia a prendere le curve in maniera diversa e rovina le gomme.

Nuvolari mantiene una distanza di 24 secondi dal pilota tedesco, in quel momento succede l’incredibile: la vettura del pilota tedesco, a causa dell’usura delle gomme, esplode. 

Tazio Nuvolari vince! Malgrado tutti i difetti della vettura, dopo 4 ore di gara. Le note di O sole Mio accompagnano la vittoria del pilota italiano.

La seconda guerra mondiale interrompe la vita di tutti i giorni del mondo. Bisognerà aspettare il dopoguerra per riprendere le competizioni automobilistiche.

Tazio Nuvolari non annunciò mai il suo ritiro ufficiale, ma sta di fatto che gli anni del dopoguerra non sono facili per lui. Le competizioni si fanno sempre più difficili a causa del suo peggioramento di salute. Nel 1952 morì in seguito ad un ictus.

Fu presente anche Enzo Ferrari, che poi racconterà:

” …non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi dalla macchina, chiesi a un negozio di stagnino la via per Villa Nuvolari. Né uscì un anziano operaio…fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. ” Grazie di essere venuto”- bisbigliò commosso- ” Come quello là non ne nasceranno più!”.