Il 19 dicembre 1974, con la pubblicazione in gazzetta del testo ufficiale approvato il 14 dicembre, nasce ufficialmente il Ministero dei Beni Culturali e dell’Ambiente. Questo ministero raccolse le competenze e le funzioni in materia che erano prima del Ministero della Pubblica Istruzione (Antichità e Belle Arti, Accademie e Biblioteche), Ministero degli Interni (Archivi di Stato) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Discoteca di Stato, editoria libraria e diffusione della cultura).
E’ un periodo storico complesso da un lato perché gli anni settanta sono quelli definiti “anni di piombo” a causa delle stragi neofasciste e del terrorismo rosso nonchè delle varie minacce alla democrazia, dall’altro considerato di novità, caratterizzato da una nuova vivacità della società civile.
Lo Stato, però, non è veloce come la coscienza civica dei cittadini e a tratti risulta immobile e statico, poco incline alle novità.
Un immobilismo delle istituzioni nettamente in contrasto con la nascita di questo nuovo ministero.
Quella in cui l’istituzione di questo ministero venne approvata era la prima seduta del nuovo Consiglio dei Ministri, presieduto da Aldo Moro. Lo scopo era quello di sopperire, con un Ministero ad hoc, ad un vuoto che nel caso della cultura esisteva da anni. La decisione dell’allora presidente del consiglio, Aldo Moro non furono molto ben accolte da una parte di una parte del mondo della cultura italiana, mentre altri considerarono il Ministero dei Beni Culturali e dell’Ambiente come l’inizio di un nuovo corso per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico nazionale. Un ottimismo che, anche se cautamente, fu alimentato dalla nomina a capo di questo dicastero al senatore Giovanni Spadolini. Spadolini fu una figura gradita per almeno due motivi. La sua estranietà alla vita politica e la sua professionalità come storico e accademico gli conferiscono credibilità agli occhi degli addetti al lavoro.
Il governo però durò troppo poco per poter consentire di fare molto di più che il semplice gettare le basi a questo nuovo dicastero.
Il Ministero per i Beni Culturali e dell’Ambiente oggi
Rispetto all’idea iniziale oggi ha avuto diverse modifiche.
Nell’1998 venne istituito il “Ministero per i beni e le attività culturali”, nel quale vengono inglobate le precedenti competenze e funzioni e si aggiunsero la promozione dello sport e degli impianti e la promozione delle attività dello spettacolo in tutte le sue espressioni. Tuttavia, nel 2006 lo Sport venne assegnato ad un nuovo Dipartimento quello per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive.
Nel 2013 il governo Letta affida il turismo a questo Ministero, che assume dunque la denominazione di “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”.
Il Ministero dell’ Ambiente, invece, venne prima ridotto ad un Dipartimento, quello per l’ecologia e nel 1986 divenne un Ministero vero e proprio.