La leggenda di Narciso è una delle più belle e note del mondo antico. Esistono tantissime varianti della leggenda e molte fonti che ce ne parlano. Una delle più famose sono “Le metamorfosi” di Ovidio. Nonostante la diversità nelle fonti, a grandi linee la storia è il significato di questa leggenda è sempre lo stesso.
Si racconta che Narciso nacque dal dio del fiume Cefiso e della ninfa Liriope. Liriope, in ansia per il futuro del figlio, andò dall’indovino Tiresia. L’indovino predisse che Narciso avrebbe raggiunto la vecchiaia solo “se non avesse mai conosciuto se stesso.”
Narciso cresceva e divenne un giovane bellissimo, forse come non ne erano mai esistiti, a tal punto che chiunque, uomo o donna, giovane o vecchio, si innamorava di lui. Narciso, preso da sé stesso, respingeva tutti.
La ninfa Eco vide Narciso tra i boschi e lo abbracciò ma lui la respinse. Ad Eco le si spezzò così tanto il cuore che decise di trascorrere il resto della sua vita in solitudine e di lei non rimase altro che la voce.
Fu così che Nemesi, la dea dei crimini impuniti, decise di punire Narciso. Un giorno il giovane stava cacciando nei boschi quando si abbassò verso una pozza d’acqua per bere. Ma fu lì che vide la sua immagine riflessa e si innamorò di sé stesso, senza neanche rendersene conto.
Quando però si accorse che l’immagine riflessa era in realtà il suo volto Narciso capi che non avrebbe potuto realizzare il suo sogno d’amore e si lasciò morire di dolore. Si avverava così la profezia di Tiresia.
Possiamo dire che è proprio dal mito greco che deriva il termine “narcisismo“ per individuare quella tendenza che ha l’essere umano ad essere vanitoso e ad innamorarsi di sé stesso. Un amore egoista, tutto incentrato verso sé che non lascia sentimenti per gli altri.