Stamattina, intorno alle ore cinque, in seguito ad un incendio verificatosi alla centralina degli impianti di circolazione di Tiburtina, sono stati registrati ritardi sull’intera rete ferroviaria ed in particolare alla stazione di Napoli.
I treni sono arrivati con 200 minuti di ritardo, gettando nel panico l’utenza che ha assalito i banchi d’informazione dell’intera unità operativa.
Uno dei convogli con destinazione Torino, la cui partenza era prevista per le ore 14, può effettuare solo adesso il viaggio, senza che si presentino inconvenienti.
Nella capitale, si indaga sulle origini dell’incendio: si tratta del secondo guasto riscontrato a Roma, nel giro di pochi giorni. Già, poco tempo fa, una centralina di controllo a San Giovanni subì dei danni, provocando, anche in quell’occasione, ritardi a catena.
In Italia, da sempre, la puntualità dei treni o degli altri mezzi di trasporto lascia molto a desiderare: in una statistica, realizzata nel corso dell’anno 2017, è emerso che circa il 64% dei treni, appartenenti alle linee Frecciarossa, Frecciabianca e Frecciargento, hanno raggiunto il capolinea in ritardo.
Il ritardo medio è di 11 minuti, ma in alcuni casi estremi, può raggiungere i 298 minuti.
E’ stato inoltre constatato che i ritardi aumentano durante le stagioni estive e i periodi festivi, a causa dell’ingente numero di viaggiatori e la tipologia di viaggio, che in genere comporta la salita e discesa di bagagli più ingombranti e di un maggior numero di passeggeri.
Nei mesi di gennaio e febbraio, sono invece le pessime condizioni meteorologiche a generare maggiori rinvii.