Profonda tensione, ansioso turbamento, uno stato emotivo di sbigottimento. Spaventosi ed agghiaccianti figure spettrali si aggirano tra i meandri di casa Napoli; la dimora preferita dei fantasmi del passato, però, sembra essere l’armadio, luogo abitato anche dagli scheletri. Insomma, i fantasmi del passato e gli scheletri nell’armadio incutono timore, soprattutto con Halloween alle porte. Eppure, è stato Luciano Spalletti a rischiarare le tenebre ed a scacciare queste preoccupazioni futili. Per gli azzurri è giunto il momento di scovare il proprio coraggio e affrontare Ivan Juric.
Con questo nome, infatti, riemergono dagli abissi della memoria episodi indelebili, i quali, spesso, fomentano e diffondono rabbia all’interno della tifoseria azzurra. Quel Napoli-Hellas Verona e quella mancata qualificazione alla Champions League, addolorano ancora un’intera città, amareggiata e stizzita. Ma Luciano non era il tecnico del Napoli all’epoca, lo scenario è completamente mutato.
“I risultati fatti finora non devono essere un peso, ma una gioia per tutti. Noi siamo felici di stare in questa posizione, ci troviamo a nostro agio. Lei ha mai letto quante volte mi hanno detto che vedo fantasmi dappertutto? Me l’hanno sempre detto, è lo stesso, ma non ci torniamo. Io non c’ero in quel Napoli-Verona, mi sono trovato a doverne riparlare e dire che bisognava farla finita perché parlare del tempo perso è ulteriore tempo perso. Perdi energie in cose che non puoi sistemare. Juric ha fatto il suo lavoro e l’ha fatto bene, per cui non si va a dirgli niente“. Ha parlato così l’allenatore toscano in conferenza stampa; le sue parole testimoniano la crescita repentina della squadra azzurra.
Napoli-Torino: gli azzurri a caccia dell’ottavo successo
Questo pomeriggio si disputerà al Maradona la sfida tra Napoli e Torino, valida per l’ottavo turno di campionato. Ostacolo piuttosto mastodontico per gli azzurri di mister Spalletti, i quali sono alla ricerca dell’ennesima sinfonia suonata dai partenopei. Scacciati i fantasmi del passato al di fuori del terreno di gioco, è giunto il momento per Luciano e i suoi ragazzi di accertare la loro crescita e dimostrare di aver rimosso dalla mente i ricordi trapassati. La soglia dell’attenzione per la partita è elevata, il desiderio di vittoria è incredibilmente spropositato.
“Abbiamo iniziato parlando chiaramente della nostra ambizione, vivere senza scopo è già raggiunto, noi vogliamo avere uno scopo per allenarci e giocare in modo corretto, facendo fatica e sudando, lo si fa per un risultato. Non mi basta una vita facile, voglio metterci qualcosa di mio. Poi è chiaro che il Torino ha una storia di squadra che lotta, tosta, ogni volta ho sempre avuto difficoltà, ti dà battaglia. Ora con Juric ancora di più perché è uno che sa fare il suo lavoro, ha il suo credo, prende calciatori con quella caratteristica che vuole“.
L’allenatore toscano avrà difficoltà a scegliere i calciatori, ritornati dalle rispettive nazionali, da inserire nel suo undici titolare. L’ultimo a rientrare è stato Ospina, eppure, sembra che sarà il primo a scendere in campo, dopo il capitano, per proteggere i pali azzurri. La retroguardia sarà composta dalla coppia difensiva Koulibaly-Rrahmani; sulle corsie saranno fondamentali le incursioni di Mario Rui e Di Lorenzo. Fabian ed Anguissa, intoccabili a centrocampo, offriranno il loro solito apporto alla squadra. Politano, Zielinski ed Insigne rappresentano l’attacco del Napoli. Victor Osimhen, inoltre, completerà il reparto offensivo, Spalletti si affiderà alla rapidità e agli sprazzi del talento del calciatore per trionfare e agganciare nuovamente la vetta.