Missione compiuta: il Napoli compie il suo dovere ed incassa, consapevole che il destino dipenderà tutto dalle proprie prestazioni.
Vincendo le prossime tre (Udinese, Fiorentina e Verona) la Champions League sarà realtà tangibile, tenendo conto che la dirette rivali saranno impegnate in scontri diretti da qui al termine (Atalanta-Milan).
Gattuso e i suoi uomini possono godersi il quarto posto, almeno per una giornata.
Con entrambe le squadre a caccia di punti per i rispettivi obiettivi, i ritmi in avvio sono piuttosto concitati: il Napoli prova a costruire la partita, lo Spezia non ha teme l’uno contro uno e va a pressare alto i portatori di palla partenopei.
La prima succulenta occasione sopraggiunge sul destro di Osimhen al 12′, a seguito di un errore in fase di impostazione di Vignali, ma il nigeriano amplia il piattone e la sfera si perde sul fondo.
Al Napoli è sufficiente però un guizzo in accelerazione per passare: eccellente sovrapposizione di Di Lorenzo, che va sul fondo e pesca Zielinski, lasciato libero di calciare in modo surreale dalla difesa ligure. Il polacco batte al volo e trapassa Provedel, portando in vantaggio i suoi.
Zielinski primo attore anche nel raddoppio, quando intraprende il contropiede lanciando in campo aperto Osimhen, troppo veloce per Ismajli e Chabot e anche cinisco nel realizzare faccia a faccia col portiere.
Il Napoli ha il controllo totale, e appena prima della fine del primo tempo va giù il tris: punizione serrata di Insigne, difesa dello Spezia completamente intontita: Osimhen raccoglie sul filo del fuorigioco e mette a segno solo soletto il gol che vale la doppia cifra in campionato.
A inizio ripresa, Italiano sostituisce uno spettrale Verde per Piccoli, che al 18′ prova a riaprirla: sul cross di Gyasi è perfetto l’inserimento di Estevez, che colpisce a botta sicura di testa. Ma Meret respinge. Però, sul pallone si ri-avventa il classe 2001, che realizza trasportando in porta il pallone.
La rete regala entusiasmo agli spezzini, Rino Gattuso tenta di abortirlo con l’inserimento di Mertens, ma dopo appena 7′ il belga è costretto a dare forfait per un infortunio alla caviglia (lo stesso che lo ha fatto tanto dannare).
Il gol che chiude la disputa giunge a 10′ dalla fine: quando un travolgente Osimhen parte sul filo del fuorigioco e serve al centro Lozano, entrato da 4′, che deve solo deporla in porta anticipando l’uscita di Provedel.
Anche per il messicano è il gol che vale la doppia cifra in Serie A.
La Salernitana festeggia promozione in Serie A, la terza della propria storia.
Decisivo il 3-0 a Pescara, nel corso dell’ultima giornata, che ha permesso alla squadra di Fabrizio Castori di blindare il secondo posto alle spalle dell’Empoli e davanti a Monza e Lecce.
Queste le sue parole ai microfoni di Dazn:
“Un campionato non si vince se non c’è sinergia tra la società, lo staff tecnico e la squadra – ha detto Castori, alla seconda promozione in A della carriera dopo quella con il Carpi del 2016 – Segreti? Nessuno, forse la continuità di rendimento. Abbiamo costruito un gruppo solido. Conquistare la Serie A è una soddisfazione immensa. Dovevamo fare qualcosa di importante“.
Ed, ancora, “Dopo le sconfitte con Monza, Pordenone ed Empoli ho capito che qualcosa andava cambiato. E così abbiamo fatto, infatti poi abbiamo disputato un girone di ritorno straordinario. Tutte le vittorie sono belle, perché non è mai facile raggiungerle. Il rapporto che ho creato con la squadra mi ha dato la forza giusta per continuare a mettere in atto le mie idee. Ora possiamo gioire tutti. Per me è la decima promozione in carriera, non vedo l’ora che inizi il campionato di Serie A”.
Molto più conciso, invece, il commento del co-proprietario Claudio Lotito, che ora avrà 30 giorni di tempo (articolo 16 bis delle Noif) per la cessione di uno dei due club (Lazio e Salernita): le norme federali, infatti, vietano infatti la multiproprietà nella stessa categoria.
“Grande soddisfazione, ho mantenuto gli impegni che avevo assunto“.
“