Sarebbe semplice se tutto fosse dimenticato. L’oblio è il luogo migliore per abbandonare ogni genere di ricordo, ma la perdita di Diego Armando Maradona non si tralascia così facilmente, il chiarore nella mente di ciascun individuo non si affievolisce repentinamente, ogni angolo dell’intelletto è ancora soggiogato dalla veemenza delle impronte del diez argentino. Per Platone e i neoplatonici la conoscenza si basa sulla reminiscenza, la quale rappresenta un risveglio della memoria, il ridestarsi di qualcosa abbissato nella profondità della nostra anima. Ma prima di essere investiti dal processo dell’anamnesi, come si può rimuovere dalla propria scatola dei ricordi una notizia così straziante, ragione di un dolore eccessivamente poderoso, tale da non poter essere occultato. A distanza di otto giorni dalla scomparsa di Diego, dopo il posticipo di Serie A disputato contro la Roma di mister Fonseca, ampiamente sconfitta, il Napoli è pronto a scendere nuovamente in campo per tentare di superare l’AZ Alkmaar, avversario tutt’altro che innocuo, si prenda in esame la gara d’andata persa 1-0.
Una burla? Non proprio; sarebbe spiritoso immaginare che una partita di questa tipologia, dal pronostico scontato, possa rappresentare una passeggiata per gli azzurri. È lo stesso mister, Rino Gattuso, a voler evitare gli scherzi. Dopo aver rifilatato un incredibile poker ai capitolini, il fine dell’allenatore è tentare di non allentare questi ritmi per dare continuità ai risultati nelle prossime sfide, compresa quella contro il club olandese. L’impegno del tecnico calabrese era proprio quello di trasmettere le difficoltà del match ai propri calciatori, perché l’AZ, pur non avendo un nome echeggiante, possiede ottimi e profondi principi, considerando che nella passata stagione in Eredivisie ha battagliato con l’Ajax per primeggiare, prima dello stop del campionato. “The Cheese Farmers” stavano vivendo un momento davvero positivo, sono state quattro le vittorie consecutive, di cui tre senza subire gol. È stato un match conplesso per il Napoli, che ha faticato per ottenere un successo, successo che purtroppo, però, alla fine non è giunto.
Dopo il primo ko con la compagine olandese, il Napoli ha disposto per bene le carte in tavola all’interno del suo raggruppamento, trionfando a San Sebastian contro la Real Sociedad e due volte con il Rijeka, ma con gli ultimi risultati i giochi restano comunque aperti. Entrambi gli avversari dovranno sfidare il club croato e allora i partenopei sono stati chiamati a vincere per accedere ai sedicesimi ed evitare così di arrivare all’ultimo turno per giocarsi la qualificazione contro la squadra basca. Tentativo riuscito? Non proprio! La compagine olandese è stata brava ad intralciare i piani degli azzurri e dunque sarà l’ultimo turno a decretare le sorti di questo girone.
Anche per questo, l’allenatore italiano aveva optato per un turnover ridotto, rinviando alcuni turni di riposo alla prossima sfida di Serie A contro il Crotone. Rino Gattuso aveva già caricato i suoi, gli animi erano infiammati e in campo si sono assistite a vere e proprie scintille. Erano stati sottolineati alcuni errori da non commettere, anche nella medesima giornata, durante la rifinitura, era stato ribadito. La continuità era essenziale per continuare a cavalcare la cresta dell’onda, eludendo alti e bassi o cali di tensione. Ci si aspettava il Napoli scrutato contro la Roma, gli azzurri non hanno deluso le aspettative ma il risultato lascia comunque a desiderare.
Dato molto interessante, da sottolineare, la compagine campana ha preso parte alla fase ad eliminazione diretta di UEFA Europa League sette volte, quattro delle quali in seguito all’ostacolo girone. Ha raggiunto la vetta e quindi la prima posizione in due delle occasioni più recenti: una nel 2015/2016, d’altronde l’ultima partecipazione all’edizione europea, vincendo tutte le partite e stabilendo il record di reti nei gironi con ventidue. Un primato importante, il quale tutt’ora rimane imbattuto.
Per quanto concerne le formazioni, il Napoli ha fatto ritorno al 4-3-3 per il match contro l’AZ Alkmaar, valido per la quinta giornata della fase a gironi d’Europa League. È una sorta di cambio di rotta, un adattamento indispensabile per l’assenza di Victor Osimhen e dal suo atteggiamento offensivo. A difendere la porta stavolta è toccato ad Ospina, all’interno del cuore dell’area di rigore hanno giganteggiato Maksimovic e Koulibaly; Gholuam a presiedere la corsia mancina, Di Lorenzo quella destra. Un centrocampista in più con il ritorno di Bakayoko, oltre Fabian e Zielinski. Solito tridente leggero, con Mertens centravanti, Politano preferito a Lozano, e il capitano azzurro sulla fascia sinistra.
Pronti, partenza, via e fin dai primi istanti il Napoli schiaccia il piede sull’acceleratore per far subito male agli avversari. Tentativo sfruttato alla perfezione, perché dopo sei minuti gli azzurri passano a condurre con il guizzo di Dries Mertens, su un ottimo traversone basso dalla destra di Di Lorenzo. Neanche il tempo di studiarsi, è già 1-0. I padroni di casa hanno tutto il tempo per trovare la reazione e in più occasioni tentano di arrivare al pareggio spingendosi in attacco; sebbene gli affanni e alcuni tentativi insidiosi, Ospina utilizza bene i guantoni, mantiene la porta inviolata e il risultato resta invariato fino alla prima frazione di gioco.
Nella ripresa succede veramente di tutto, lo scenario muta ed è l’AZ a prendere in mano le redini del gioco. Gli olandesi partono forte e trovano la rete del pareggio dopo nove minuti. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, palla profonda sul secondo palo, conclusione di Koopmeiners e Martis Indi devia la sfera in rete beffando il portiere avversario. I padroni di casa, però, non si accontentano del pareggio e addirittura immaginano di ribaltarla. L’opportunità giunge alla mezz’ora di gioco del secondo tempo: calcio di rigore fischiato dall’arbitro a favore dell’AZ, parte dal dischetto Koopmeiners e… Ospina si oppone tenendo a galla il Napoli. Si resta in parità, una parità che però persiste sino alla fine dei giochi, in una notte tutt’altro che indimenticabile. Qualificazione rimandata? Si, almeno per il momento; gli azzurri dovranno sudare ancora, l’ultima giornata sarà decisiva.