Cosa ci si aspetta? Un cambiamento? Beh con una situazione di questa tipologia, con un numero smisurato di decessi e con un timore intenso e tenebroso, si presagiva, o meglio, si auspicava una sorta di “metamorfosi“, almeno dal punto di vista mentale, per affrontare con un pizzico di responsabilità in più una grave situazione d’emergenza causata dal Covid-19. Un pensiero da rimuovere dalle nostre menti, il cambiamento è rimandato. È accaduto nell’ultimo fine settimama di zona rossa, quando a regnare erano i numerosi divieti, che attualmente pare si siano indeboliti: una crescita costante di atti vandalici e vere e proprie violenze da parte di baby-gang, hanno usurpato la città di Napoli, teatro di episodi raccapriccianti.
Per l’intolleranza di gesti incivili e folli, alcuni cittadini di differenti comuni hanno segnalato gli accaduti a Francesco Emilio Borrelli, Consigliere Regionale di Europa Verde. Il resoconto del recente weekend a Napoli fa accapponare la pelle: cassonetti scaraventati in aria con una veemenza incredibile, le strade scenari di zuffe aggressive, botti illeciti, situazioni caotiche e angosciose condizioni di assembramento, con scooter che svegliano i cittadini nel cuore della notte. Sembra di vivere nel disordine e nel trambusto di una giungla; l’apparenza nega la frase pronunciata, la realtà lo conferma.
“Signor Borrelli, a piazza Cavour l’altra sera dei ragazzi facevano esplodere botti dalle 16 e hanno pure distrutto un cassonetto”: questa? Rappresenta soltanto una delle tante denunce giunte a Francesco Emilio Borrelli. Prima del mutamento della Campania da zona rossa a zona arancione, in ogni angolo del territorio si è diffusa la trasgressione di semplici ma fondamentali regole, e, purtroppo, i giovani sono stati i protagonisti, in negativo però. È vero, i ragazzi sono accusati in modo assiduo, in alcuni casi anche ingiustamente, ma stavolta la verità sale a galla e gli errori troppo evidenti per negare la prima tesi.
Anche da Piazza Mercato, Napoli, giunge una segnalazione su bande di alcuni ragazzini, i quali gironzolano con eccessiva libertà tra i vicoli della città, i caschi li hanno lasciati nelle proprie abitazioni, i controlli sono completamente assenti.
In zona Corso Garibaldi, una situazione ben peggiore: un gruppo consistente di giovani decidono di divertirsi creando baccano e chiasso, recando disturbo ai cittadini circostanti. E la regola dell’assembramento? Una delle tante norme che decidono di infrangere, perché poco dopo assumono comportamenti incivili e si “dedicano” ad atti di vandalismo; l’uso dei botti è incessante, il loro modo di divertimento sembra essere alquanto bislacco, tanto da accendere un vero e proprio rogo. A Casoria, invece, scoppia una mega rissa in strada: giovani protagonisti, per l’ennesima volta.
“Purtroppo ci sono, nel nostro territorio, tanti ragazzini fuori controllo che non si fermati neanche durante il lockdown quindi ora, con il passaggio della Campania a zona arancione, siamo ancora più preoccupati. Ovviamente le responsabilità delle azioni scellerate di questi ragazzi ricadono sui genitori che consentono loro di stare fuori casa per tutto il tempo che vogliono senza dar loro alcuna regola e limitazione.
A pagare le spese di questa mancanza di educazione e regole è la cittadinanza che viene continuamente sottoposta a questi atti vandalici ed allora c’è bisogno di un’attività continuativa sul territorio da parte delle forze dell’ordine“. Caro Consigliere Borrelli, sono parole sacrosante queste, sono situazioni sgradevoli, che tutti noi vorremmo che non si realizzassero mai.
La situazione, a volte, precipita nel baratro e ci si augura che questi giovani di Napoli, della Campania e di qualsiasi altra parte della penisola italiana e del pianeta, comprendano la gravità di determinati atti, per ripartire dai propri errori e maturare sotto alcuni aspetti.