Nonostante l’assenza del pubblico, uno di quelli più calorosi ed esplosivi d’Europa, al San Paolo è andata in scena un bellissimo match tra Napoli e Milan, carico di emozioni con ritmi altissimi. Due reti a testa ed un solo punto nelle tasche delle compagini: la partita termina 2-2, un pari veramente “insipido“, di poco valore, il quale non soddisfa davvero nessuna delle due squadre e non modifica la situazione concernente la classifica della Serie A, con i partenopei che si portano a 52 punti, mentre i rossoneri di mister Pioli rimangono a -2.
Nella prima frazione di gara, l’attaccante aggiunto del Milan, il solito Theo Hernandez, firma il vantaggio rossonero; ma alla mezz’ora di gioco, arriva la risposta degli azzurri con l’altro terzino Di Lorenzo, stavolta del Napoli, che approfitta di un errore di Donnarumma sugli sviluppi di una punizione ed insacca la sfera in rete. Termina 1-1 il primo tempo.
Nel secondo i padroni di casa completano la rimonta: ci pensa Ciro a ribaltare il risultato, a far gioire la panchina napoletana e l’intero pubblico a casa. Successivamente, dopo il suo ingresso in campo, Jack Bonaventura guadagna un penalty, ricevendo un calcione nell’aria di rigore; si incarica della battuta Frank Kessié, dal dischetto spiazza Ospina e sigla il nuovo pareggio. Manca ancora tanto, c’è ancora tempo, nessuna delle due squadre si risparmia, entrambe hanno fame e vogliono vincere. Il Milan, però, non concretizza alcuni ottimi spunti e delle pericolose ripartenze; i partenopei, invece, fanno a sportellate con la retroguardia avversaria, ma sbattono contro il muro edificato dai rossoneri. Anche gli ultimi 45′ si chiudono con un pareggio.
A mister Gattuso, quindi, non riesce lo sgambetto alla sua ex squadra, non ottiene la “vendetta” contro la compagine che gli ha permesso di crescere come giocatore. L’ex Atalanta Kessié permette al Milan di tornare dal San Paolo con un buon punto, sebbene la classifica resti invariata. Ringhio e Pioli, infatti, sono ancora fissi rispettivamente al sesto e settimo posto. Il mister rossonero, comunque, dovrà fare i conti con l’ira scatenata dal bomber svedese: Ibra non ha per nulla gradito la sostituzione nella seconda frazione di gara, mostrando tutto il suo disaccordo, scagliando una bottiglietta d’acqua.
Non arriva la terza vittoria di fila e l’ottava nelle ultime nove gare di campionato. Il Napoli viene fermato sul pareggio, anche se da un lato la squadra allenata da Ringhio deve essere soddisfatta per aver controllato il Milan per quasi l’intera partita, dall’altra fermarsi, riflettere e fare autocritica per le tante, forse troppe, occasioni sciupate, segnando due reti comunque importanti ma una su una respinta dell’estremo difensore rossonero e poi un’altra con la deviazione tra le gambe dello stesso portiere.
Il timoniere degli azzurri ha impattato, quindi, contro la sua vecchia squadra, contro i suoi vecchi colori, contro il suo passato. Malgrado il dispiacere per il punteggio, il tecnico calabrese può considerarsi comunque soddisfatto per la prestazione dei suoi, soprattutto contro “Una squadra così in salute, che, dopo il Covid, ha messo sotto tutti, che crea tanto e che con noi oggi ha fatto fatica“.
Le emozioni della prima da avversario dei rossoneri non potevano essere nascoste, non potevano celarsi dietro quel suo aspetto duro e rigido; è stato colpito dagli schizzi d’acqua del fiume di emozioni che sgorga in ognuno di noi, i ricordi da giocatore e allenatore sono riaffiorati in superficie, con il petto gonfio d’orgoglio e senza nessun imbarazzo. Fin da bambino, ha sostenuto, ha pianto, ha lottato ed ha tifato per questi colori, il rosso e il nero resteranno attaccati eternamente sulla sua pelle e li indosserà per qualsiasi evento in qualunque circostanza.
“Quando l’arbitro ha fischiato, è stato naturale rappresentare il Napoli, volevo vincere la partita a tutti i costi, però tanti ricordi hanno caratterizzato i miei ultimi giorni fino al fischio d’inizio“: una partita nella partita, dunque, per il caro mister Gattuso, il suo presente contro il suo passato, una situazione complessa che ha gestito comunque nel migliore dei modi, con la massima professionalità, nonostante il pareggio della sua compagine attuale.
Ringhio ha scritto pagine importanti della storia rossonera, ma con un uomo così carismatico, così competente e così grintoso, alla guida dei partenopei, la squadra campana può davvero sognare in grande. Il popolo azzurro, caro mister, si augura che scriverei anche qui, all’ombra del San Paolo, pagine importanti di una città impregnata di cultura e caratterizzata da un tifo passionale.