Compagine organizzata, ben strutturata ed estremamente equipaggiata: il vigore interno è la grandezza incontrovertibile di questa squadra, la quale è già a conoscenza delle proprie qualità ed è conscia di come e quando utilizzare i numerosi assi nella manica, ottenuti e conquistati a partire da quest’ultima annata. Il medesimo Rino Gattuso è al corrente di ciò e non ha perso tempo nel ribadirlo nuovamente al suo Napoli, impegnato nella sfida delle 18:55 sul prato verde del “Rujevica“, valida per la terza giornata d’andata di Europa League. Una gara dal pronostico semplice, all’apparenza però; è stata una sorta di cosiddetta “prova del nove“, una tipologia d’esame per gli azzurri, i quali si sono dovuti calare nell’abisso delle loro anime per ricercare e scovare nuovamente gli ideali ancorati alle radici di questa città.
Bisogna, però, sempre credere in se stessi e nelle proprie qualità, il mister calabrese lo sa bene: ha avvisato i suoi, lo ha fatto dopo l’ultima seduta dell’allenamento, prima della partenza per la Croazia. “Non abbiamo bisogno di questa partita per capire chi siamo, perché lo sappiamo già“. Tuttavia, nuocerebbe soltanto agli stessi partenopei sottovalutare il Rijeka, in particolar modo dopo l’aspra sconfitta contro il Sassuolo di mister De Zerbi, sotto i riflettori del San Paolo, ma d’ora in avanti vigerà una sola regola in casa Napoli, “vietato sbagliare“. Non è stata una passeggiata, ma avversari come gli “squali” croati, sono ampiamente alla portata del club campano.
Mister Ringhio ha preteso la massima concentrazione per questa gara, poiché la qualificazione ai sedicesimi di finale è ancora completamente in discussione, tutt’altro che scontata. Il successo sul campo della Real Sociedad è stato prodigioso, ma la cocente sconfitta contro l’AZ Alkmaar renderà possibile ogni scenario. È risaputo: nulla togliendo alla compagine croata, quest’ultima resta l’anello debole di un girone tutt’altro che semplice, e sei punti contro di essa saranno necessariamente importanti, per catapultarsi, quasi automaticamente, al turno successivo.
Diramate le formazioni ufficiali di Rijeka-Napoli, mister Rino cambia sette pedine rispetto all’undici titolare sceso in campo contro il Sassuolo domenica. Tra i pali c’è Meret, schierato dietro la coppia difensiva Koulibaly-Maksimovic; sulla corsia mancina c’è Mario Rui, su quella opposta l’insostituibile Di Lorenzo. A centrocampo, rifiatano Bakayoko e Fabian, al loro posto, in cabina di regia, sono pronti ad orchestrare i ritmi del gioco azzurro Lobotka e Demme. Il tecnico calabrese non rischia il capitano e lascia in panchina anche “El Chucky“; nella zona della trequarti, si trova uno dei partenopei più in forma del momento, Matteo Politano, oltre Mertens e il rientrante Elmas. Il faro dell’attacco sarà il colosso Andrea Petagna, spazio alla punta italiana per la squalifica di Osimhen. Si prevede un match spumeggiante… e così e stato!
Oltre che spumeggiante, è stata sicuramente una gara sorprendente, in particolare per l’atteggiamento aggressivo del Rijeka, assunto sin dal fischio d’inizio decretato dall’arbitro. La compagine croata, infatti, passa meritatamente a condurre al dodicesimo minuto della prima frazione di gara, dopo un contropiede fantastico concluso con il mancino a giro di Robert Murič. Ma i padroni di casa non si accontentano dell’unico gol di vantaggio, e sembrano fare del male alla squadra azzurra ogni volta che si ritrovano il pallone tra i piedi.
Sebbene le evidenti difficoltà, con tanta pazienza e caparbietà, il Napoli di mister Gattuso riesce a pareggiare i conti e a ristabilire la parità con la rete di Diego Demme: traversone al centro, Elmas svirgola la conclusione, sfera sui piedi di Mertens, il quale offre un cioccolatino da scartare al centrocampista tedesco. Un primo tempo inatteso in effetti, perché la Cenerentola del Gruppo F ha messo a sedere un avversario potente proprio come il Napoli, la favorita numero uno, non solo della partita, ma dell’intero girone. Dovrebbe essere il club campano a dominare il match, e invece è la squadra di mister Rozman a dettare i ritmi di gioco e a sottomettere gli avversari. Malgrado l’enorme fatica, i partenopei affrontano la ripresa in totale parità.
La rete dell’1-1 è stata la svolta di un secondo tempo completamente diverso per la squadra di casa e il club azzurro. Dopo aver messo subito il piede sull’acceleratore, il Rijeka non regge i medesimi ritmi nei secondi 45′, corre la metà e si piega alla superiorità del Napoli. Quest’ultima, al contrario, controlla dal primo all’ultimo minuto della ripresa. Gli azzurri trovano il secondo gol, quello decisivo, al 62′, frutto di uno spunto di Mario Rui, sfiorato da Petagna e Politano, ma deviato involontariamente in rete dal difensore avversario Braut.
Già precedentemente l’1-2, i partenopei avevano effettuato alcuni tentativi insidiosi, tra cui il legno colpito su punizione da Mertens, in più occasioni si è sfiorato addirittura anche il terzo gol, con l’ulteriore supporto dei subentrati Insigne e Fabian. Il risultato resta invariato fino al fischio finale dell’arbitro e il Napoli ottiene, così, un successo fondamentale, nonostante un avvio di gara davvero deludente. La compagine azzurra espugna, non senza qualche difficoltà, il “Rujevica” ed ora la situazione in vetta diventa affollata: si balza al primo posto a quota sei punti, a pari merito con AZ Alkmaar e Real Sociedad. La squadra croata resta a zero punti, sebbene avesse soggiogato, almeno nella prima frazione di gara, la formazione di Rino Gattuso.