Sono tanti i libri dedicati a Napoli, alla sua indiscussa bellezza e alle tantissime attrazioni che la caratterizzano.
Tra i volumi più belli non si può non annoverare: Il mare non bagna Napoli, di Anna Maria Ortese. Un libro intenso e coinvolgente, avvolgente proprio come Napoli.
Si tratta di una raccolta di racconti che sembrano quasi “abbracciare” il lettore, nonostante la scrittura forte e diretta che contraddistingue la scrittura di Maria Ortese.
All’interno de Il mare non bagna Napoli viene fuori la sofferenza di una città meravigliosa, tra Posillipo, il Vesuvio, la cultura, ma anche i vizi della borghesia.
Il mare non bagna Napoli si compone di cinque racconti. I primi due sono molto forti e commoventi. Successivamente, man mano che si procede, pagina dopo pagina la lettura, diventa leggermente più “complicata”, o meglio, il linguaggio diventa quasi quello di un saggio. Cambia il registro e si fatto si passa alla descrizione degli intellettuali napoletani dell’epoca.
L’autrice riesce a rappresentare il clima di dissociazione e al contempo quel forte caos sociale nella Napoli del dopoguerra. Quel forte senso di smarrimento, dovuto non solo alla visione esteriore della città stessa, ma anche a quella interiore, una sorta di sguardo endemico che si estende alla società tutta. Come si legge in un suggestivo passo del libro dedicato alla città partenopea, “Erano molto veri il dolore e il male di Napoli, uscita in pezzi dalla guerra. Ma Napoli era città sterminata, godeva anche d’infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere pieno di radici. Io, invece, mancavo di radici, o stavo per perdere le ultime, e attribuii alla bellissima città questo speasamento che era soprattutto mio”.
Minuzia di dettagli, colori, ma anche paure, quelle stesse che caratterizzavano l’autrice stessa che non ha mai nascosto questa parte del proprio carattere. Schiva e timorosa, è il modo con cui lei si descriveva.
Il mare non bagna Napoli mostra proprio tutto ciò, quel dolore che si tramuta in scrittura, le parole che si mescolano alla realtà, tra frammenti di vita vissuta e quotidianità.
C’è verità tra le righe del libro.
C’è l’essenza di una città dalla “doppia personalità”.
C’è il dolore che spesso si nota negli sguardi fugaci dei passanti.
C’è la voglia di riscatto di chi cade ma continua a rialzarsi.
Il mare bagna Napoli è una travagliata esperienza che Maria Ortese ha ricreato, In quella che città che in fondo ha rappresentato la sua capitale personale, umana e letteraria.