Un grido di protesta, un segnale forte che rappresenta una comunità arrivata allo stremo delle forze. Così i commercianti di via dei Tribunali, a Napoli, hanno concordato di tenere chiuse le loro attività per un tempo simbolico di dieci minuti.
Napoli: la protesta dei commercianti di via dei Tribunali
Una risposta compatta, unanime, che nasce per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata che si fa sentire nel centro storico con furti e aggressioni. Sulla decisione dei commercianti interviene il consigliere municipale, Michele Tortora. Quest’ultimo afferma: “Aggressioni e furti sono oramai all’ordine del giorno e i commercianti sono concordi nell’avviare una protesta di massa”.
Tortora sottolinea la necessità di controlli adeguati per tutelare sia i cittadini che i turisti, in un periodo nel quale Napoli diventa una meta sempre più apprezzata. In particolare, il consigliere municipale asserisce: “Turisti e cittadini devono essere tutelati ed è necessario che vi siano maggiori controlli delle forze dell’ordine, soprattutto in un momento in cui la nostra città è diventata una delle mete turistiche più ambite”.
Proprio qualche settimana fa il figlio del consigliere Tortora è stato aggredito in via Duomo e derubato del suo cellulare. I commercianti denunciano un’ondata criminale senza precedenti, ai danni dei visitatori e degli stessi residenti.
Inoltre, uno dei cittadini ha preso la parola e ha affermato: “Questore e prefetto devono intervenire e mettere in piedi un piano di sicurezza per fermare la criminalità. Occorre irrobustire la rete di videosorveglianza e una maggiore presenza di agenti sul territorio. I numerosi furti e le rapine che si stanno registrando vanificano i benefici portati dal turismo in crescita “.
Una situazione complessa, intricata, che deriva dal senso di abbandono che accomuna i commercianti del centro storico. Una protesta silenziosa, breve ma incisiva, che si sviluppa nel cuore del centro storico di Napoli e che vuole suscitare un intervento celere e risolutivo.