Chi non ha passeggiato per le strade di Port’Alba? Chi non si è perso in quei vicoli, tra libri datati, antichi, rilegati o semplici. Le testimonianze di un passato giunto sino ai giorni nostri, depositarie di storie, racconti, poesie, testi scritti dagli uomini per gli uomini, per tramandarsi significati. A un anno dal saluto che il mondo della cultura partenopea diede a Tullio Pironti, volto storico di piazza Dante e di Port’Alba, luoghi della cultura per antonomasia, la celebre libreria Pironti presenta un volto nuovo, diverso, deprivato della sua identità originaria. Tullio, una vita passata ad esaltare il valore dei libri e del sapere, morì il 21 settembre 2021.
La libreria Pironti, un volto di Napoli profondamente cambiato
Ad appena un anno dalla sua dipartita, la situazione che si presenta è avvilente: “Libreria Dante Alighieri” si legge sull’insegna. Nessuna traccia dello storico cognome napoletano, così come dell’impostazione che Pironti diede all’attività. Passeggiando per i locali della libreria, si nota subito l’assenza di testi dedicati alla letteratura. Restano solo una manciata di saggi, soppiantati da sussidiari e testi scolastici.
All’interno dell’ex libreria Pironti, c’è una scultura in memoria del defunto proprietario, posta in un angolo, quasi come a rimarcare che il lustro del passato cede il passo ad una nuova politica.
In vetrina sono visibili pochi importanti capolavori e le voci sull’offerta di un imprenditore, intenzionato a trasformare questo angolo di storia napoletana in un bar, si fanno sempre più insistenti.
Un’atmosfera grigia, nella quale, però, trova spazio uno spiraglio di luce, una piccola speranza. “La libreria chiude?” una domanda semplice, spontanea, che incontra il sorriso amaro del personale, accompagnato dalla laconica risposta: “Speriamo di no”.
Per quanto riguarda il cambio di insegna, la testimone più eloquente della nuova identità della libreria, è rimasta così dalle riprese della serie “L’amica geniale”, tra il 2020 ed il 2021.
C’è chi chiede una commemorazione in onore di Pironti in piazza Dante. Un segnale del fatto che quel passato, tanto rimpianto quanto amato, potrebbe tornare.
Un importante volto di Napoli che ci lascia un messaggio chiaro: il valore della cultura non deve morire.