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Napoli – Juventus, la più bella partita della storia

Una delle partite più belle del Napoli Calcio, venne giocata il 20 novembre 1988.

Il Napoli aveva giocato dodici partite, nove in serie A, due in serie B ed una in serie C1, ottenendo cinque vittorie e quattro pareggi con tre sconfitte.

Ricordiamo il 5-3 a Torino contro la Juventus nella sesta giornata della serie A-1988/89.

Questa fu la formazione schierata da Ottavio Bianchi:

Giuliani; Ferrara, Francini; Fusi, Corradini, Renica; Crippa, De Napoli, Careca, Maradona (82′ Carannante), Carnevale

I gol: 3′ Carnevale, 30′ e 44′ Careca, 48′ Galia (J), 55′ Zavarov (J), 58′ Careca, 77′ De Agostini (J) (rig), 85′ Renica (rig)

Dopo cinque giornate il Napoli aveva 7 punti ed era terzo alle spalle del Milan e dell”Inter di Giovanni Trapattoni che vinse lo scudetto-1988/89 davanti agli azzurri.

Alla Juventus l’unica tripletta in campionato firmata da Antonio Careca.

In più di novanta anni di storia il Napoli ha segnato quaranta triplette in campionato.

Il record sono le sette di Edinson Cavani.

Due i tris di Altafini, Canè, Vinicio, Barbieri, Vojak ed Higuain.

La partita venne raccontata così da Mario Gherarducci sul Corsera:

«Il Napoli ha schiantato la Juventus, rifilandole una sconfitta casalinga probabilmente storica per le proporzioni del punteggio, ma incredibilmente è stato costretto a tremare sino a cinque minuti dalla fine dopo aver chiuso il prmio tempo sul 3-0.

Doveva esser il festival degli attacchi e tale è stato. Da una parte una Juventus che gioca virtualmente con quattro punte, allegra e goliadrica fino al suicidio tattico.

Dall’altra il Napoli del cosiddetto tridente, un termine suggestivo per la fantasia dei tifosi ma in pratica limitato dalla sacrosanta cautela di Bianchi». 

Una roba che in apertura non si direbbe: il Napoli, al 44esimo, è già in vantaggio per 3-0. Gol di Carnevale e doppietta di Careca.

È un dominio netto, totale, che si concretizza in due contropiedi mortiferi conclusi dal centravanti brasiliano, il primo con un tiro di sinistro dopo uno stop di petto ad evitare il ritorno alla disperata di Tacconi, il secondo con un destro potente dopo un’incursione di Ciro Ferrara.

Il festival del gol ricomincia nella seconda frazione.

Ancora Gherarducci: «Cominciava la ripresa e il Napoli dava la sensazione di essere già con la testa a Bordeaux.

Il punteggio, del resto, era rassicurante.

Ma la Juve, sistemata alla maglio la difesa con l’ingresso di bruno, si ricordava finalmente della propria etichetta offensivistica e approfittava di un paio di distrazioni avversarie per rimettere in gioco i lrisultato in appena sei minuti.

Dapprima era Galia, impeccabilmente lanciato da Zavarov, a presentarsi davanti a Giuliani per batterlo sull’uscita.

Quindi era lo stesso sovietico a concludere splendidamente al volo su centro di De Agostini. […] Tre minuti dopo, però, ci pensava il solito Careca a scacciare l’angoscia partenopea con la sua terza rete personale. […] La tranquillità del Napoli durava venti minuti.

La interrompeva l’arbitro Lanese, scorgendo gli estremi del rigore in un intervento di Renica e Corradini su Laudrup.

Mancavano tredici minuti alla fine e c’era ancora spazio per sperare in un pareggio vianconero.

Ma i dubbi sull’autenticità del rigore bianconero dovevano perseguitare Lanese, che al 40′ giudicava degna del penalty un’innocua spallata di Tricella a Carnevale».

Segnerà Renica, suggellando uno storico 3-5.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.