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Napoli, il ritorno di Artemisia

Napoli, il ritorno di Artemisia. Nei suggestivi spazi del Complesso Monumentale di Santa Chiara, dal 19 Luglio 2024 fino al 19 Gennaio 2025, è tornata  a Napoli dopo 400 anni la Maddalena di Artemisia Gentileschi, dipinta tra il 1630 e il 1635  durante il soggiorno partenopeo. Nel corso dei secoli il dipinto, di notevoli dimensioni (cm 104 x 78) ha avuto vari passaggi tra importanti collezioni private fino all’approdo   ai primi del Novecento nella  collezione Sursock, famiglia aristocratica imparentata con i Serra di Cassano, a Beirut. Qui  tuttavia è  rimasta seriamente danneggiata nella tremenda esplosione del 4 agosto 2020. Grazie ad un attento restauro la Maddalena è tornata oggi a  nuova vita,offrendosi allo spettatore in tutta la sua suggestione.

Caratteristiche dell’opera 

Caratterizzata dalle intense tonalità di giallo e blu dei suoi panneggi ( colori tipici del periodo napoletano di Artemisia Gentileschi) la Maddalena è rivolta con lo sguardo verso il cielo, in piena estasi . Ma colpisce il gesto col quale accenna a togliersi la collana dal collo, a  simboleggiare la rinuncia alla vanità terrena. Nella stessa ottica giacciono ai suoi piedi il vaso con gli unguenti e lo specchio, anch’essi simboli della vacuità della bellezza terrena. La raffigurazione è dunque tutta imperniata sul contrasto tra la parte superiore  del dipinto, proiettata verso il cielo, e quella inferiore, a suggellare il contrasto tra cielo e terra. La Maddalena è seduta ed inquadrata leggermente dal basso verso l’alto, artifizio assai riuscito che accentua  la tensione verso l’alto e lo slancio mistico della scena.

Napoli, il ritorno di Artemisia.

Napoli, il ritorno di Artemisia. Già lo scorso anno l’artista è stata ospitata per ben due volte nel capoluogo partenopeo. Prima nelle sale delle Gallerie d’Italia a via Toledo (“Artemisia Gentileschi a Napoli “) e successivamente  nel Museo Diocesano a Donnaregina Nuova. La seconda mostra si intitolava: ” Artemisia Gentileschi. Tra Roma, Firenze e Napoli “. Ora la terza esposizione in due anni , stavolta incentrata su una sola opera che mancava  dall’Italia da secoli. Evento reso possibile grazie al patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli, e sopratutto alla sinergia  tra la Provincia Napoletana del Ss. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori, il FEC (Fondo Edifici di Culto) Agape e Arthemisia,la società che ha curato il restauro. La curatela è stata affidata a  Costantino d’Orazio.

La stagione delle mostre a Santa Chiara

L’esposizione apre un ciclo di importanti mostre che vedranno gli ampi spazi del Monastero come prestigiosa  location. In particolare si inaugurerà nell’Aprile del prossimo anno, in occasione del Giubileo, una grande mostra dedicata a Francesco e Chiara di Assisi. Un richiamo ulteriore per scoprire o riscoprire uno dei monumenti napoletani più significativi.Intanto ospita l’opera di un’artista dalla vita tormentata e ribelle, autentica femminista ante litteram, alla quale la città di Napoli, in cui morì ma che non ha saputo conservarne le spoglie (disperse chissà dove) rende un altro significativo e doveroso tributo.