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Napoli: il Mann aprirà delle sezioni inedite

Il 2021 sarà un anno strategico per il Mann e per Napoli, afferma il direttore Paolo Gulierini. «Lo annunciamo – spiega – in giorni difficili, che ci chiamano alla testimonianza come presidi culturali e al massimo impegno verso gli obiettivi che ci siamo dati. Avremo tra un anno un museo mai così fruibile, vasto e stupefacente nei suoi immensi giacimenti di capolavori, mai così aperto alla città. Prima novità, l’accoglienza gratuita».

Dalla prossima primavera l’atrio avrà ingresso libero, e sarà gratuito anche l’accesso al giardino storico della Vanella” anticipa Giulierini. “Tremila saranno i mq della nuova area espositiva. In estate, nell’ala occidentale, riapriranno le splendide sale invisibili da mezzo secolo dove torneranno i capolavori della Campania Romana”.

Ci sarà il raddoppio delle sezioni pompeiane, e a quel punto il MANN potrà definirsi,  senza dubbio, il più importante museo archeologico del mondo, per quanto riguarda l’arte classica. Ci sarà un vero e proprio piano strategico 2020-2023. Il Piano Strategico 2020/2023 è curato da Ludovico Solima (professore di Management per le imprese culturali dell’ Università della Campania Vanvitelli) ed edito da Electa.

La sezione «Campania romana» raccoglierà circa duecento reperti che abbellivano edifici pubblici, come le statue dell’anfiteatro di Ercolano, dell’antica Capua, le opere colossali del Capitolium di Cuma, la decorazione del Macellum di Pozzuoli.

Ad ottobre, nel recuperato Braccio Nuovo del seicentesco palazzo, aprirà la Sezione Tecnologica in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze. In tre livelli vi saranno esposti oggetti antichi, la ricostruzione di congegni e macchinari (torchio, vite di Archimede, noria, gru calcatoria, odometro).

Nel 2022, nel mese di giugno, aprirà, invece, la Sezione di Cuma, la più antica colonia greca in Occidente, e si arricchirà quella di Napoli Antica, dedicata al porto dall’età ellenistica sino all’età bizantina ed oltre. Nel 2023 saranno completati i lavoro sui depositi e proposta la mostra su Samarcanda.