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Napoli: “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello in scena al Teatro Diana

Il berretto a sonagli è una delle più grandi opere mai scritte da Luigi Pirandello, risalente al 1916, redatta per il celebre attore Angelo Musco. La commedia, scritta in siciliano, non ebbe un grande successo, ragion per cui venne successivamente rivisitata in italiano, divenendo uno dei più noti capolavori del teatro espressionista italiano.

È in scena al Teatro Diana, al Vomero, per la regia di Gabriele Lavia, grande interprete, regista e sceneggiatore italiano, che partecipa sul palco nel ruolo di Ciampa, lo scrivano.

Sul palco del Teatro Diana, Gabriele Lavia, sarà accompagnato Federica Di Martino (la signora Beatrice Fiorita), Matilde Piana (la Saracena rigattiera) e Francesco Bonomo (Fifì La Bella).

Prezzi ed orari

  • Dove: Teatro Diana, via Luca Giordano 64, Vomero Napoli
  • Prezzo del biglietto: da 20 a 35 euro (poltrone; poltroncine; galleria)
  • Contatti e info: Teatro Diana Tel: 081 5567527 – 081 5784978
  • SABATO 19 GENNAIO: Ore 21:00
  • DOMENICA 20 GENNAIO: Ore 18:00

La trama de Il berretto a sonagli

Il berretto a sonagli è una commedia, suddivisa in due atti, di Luigi Pirandello. Il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone. La storia si svolge in una cittadina siciliana, ambientata nel presente.

La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, vuole denunciare al delegato Spanò, amico di famiglia, il tradimento del marito, Il Cavalier Fiorica, con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest’ultimo, anziano e consapevole dei fatti, tollera la situazione purché venga salvato il suo pupo e la faccia.

Ciampa, dal canto suo, cerca di evitare la denuncia, tentando di persuadere la signora Beatrice a “far girare la corda seria“, ovvero, quella che a suo dire “fa ragionare ed evita i disastri”.

Secondo Ciampa, infatti, noi tutti portiamo sulla testa tre corde, una “seria”, una “civile” ed una “pazza”.

Maggiormente, dovendo vivere in società, ci occorre quella “civile”, che si trova in corrispondenza della metà esatta della fronte.

Sulla tempia destra, invece, ci sarebbe la corda “seria”, per discutere seriamente l’uno con l’altro.

Infine, a sinistra, troviamo la corda “pazza”, quella che ci fa andare fuori di senno, e perdere il lume della ragione.