Napoli: certificati Covid falsi e viaggi all’estero; una combinazione davvero pericolosa in questo periodo così delicato, in cui tutti stanno cercando di rialzarsi e riprendere in mano la propria vita.
Un escamotage, quello di un agenzia di viaggi di Napoli, che avrebbe potuto scatenare ripercussioni ancora più gravi, portando ad un aumento del numero dei contagi in tutto il mondo.
Infatti, con l’arrivo della pandemia, molti Paesi, come Tunisia, Marocco e Algeria hanno richiesto un tampone molecolare negativo, fatto almeno 72 ore prima della partenza, per poter permettere ai viaggiatori di entrare nel loro Paese senza rischi da parte di entrare le parti.
Questo ha reso la scoperta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli ancora più sconcertante. Infatti, dopo vari accertamenti fatti all’interno dell’agenzia di viaggi sita a Piazza Garibaldi, sono stati ritrovati circa 300 fotocopie di documenti di identità di cittadini stranieri e oltre 500 referti sanitari, provenienti da un laboratorio del centro, attestanti la negatività dei clienti.
Molte agenzie, in questo periodo difficile, prevedono un servizio di analisi Covid presso degli ambulatori, a seguito dell’acquisto di un viaggio.
Ma questa agenzia ha cercato di scavalcare le restrizioni rilasciando certificati palesemente falsi, ai danni dei clienti e di tutte le persone con cui sarebbero potuti entrare in contatto durante il viaggio.
L’agenzia, infatti, al costo di 70 euro, avrebbe rilasciato ai clienti un certificato attestante la negatività al Covid, senza averli sottoposti prima ad alcun tipo di analisi.
I Carabinieri, in collaborazione con i carabinieri del NAS di Napoli, hanno spostato le indagini anche sul laboratorio che, secondo l’agenzia, avrebbe rilasciato i certificati.
Durante le operazioni, l’agenzia è stata sottoposta sotto sequestro e alcuni locali del centro sono stati sequestrati per inosservanza del testo unico delle leggi sanitarie.
A seguito delle indagini, la Procura valuterà le ipotesi di reato nei confronti del titolare dell’agenzia di viaggi e di quello del laboratorio di analisi per verificare un possibile coinvolgimento di questo ultimo nella vicenda, assicurandosi se i certificati siano realmente stati rilasciati dal laboratorio o se invece sono stati contraffatti.