Un murale con cinque simboli della lotta al razzismo su un tetto di Barra, cinque ritratti che, soprattutto in questi giorni, assumono un significato profondo. Cinque volti che lanciano un messaggio forte e chiaro: persone che hanno dedicato la loro vita a lottare contro la più feroce delle ingiustizie, il razzismo, o che, proprio essendone vittime, l’hanno persa.
La notizia del brutale assassinio di George Floyd negli Usa da parte di un poliziotto che ne ha causato la morte per soffocamento ha fatto il giro del mondo, scatenando ovunque rabbia e indignazione da cui sono scaturite proteste, manifestazioni e iniziative in memoria del cittadino afroamericano, fermato dalla polizia con l’accusa di aver utilizzato 20 dollari falsi per pagare.
Il noto artista di strada italo olandese Jorit, che non ha mai mancato di esprimere il suo pensiero su vari temi sociali attraverso le sue opere, ha realizzato un intero murale di due metri per cinque in omaggio all’uomo vittima di questo vergognoso sopruso. Su un tetto di Napoli, ha ritratto il volto di Floyd insieme ad altri cinque protagonisti della battaglia contro il razzismo: Lenin, Martin Luther King, Floyd, Malcom X e Angela Davis. Floyd è al centro, con lacrime rosse che gli solcano le guance. In calce al murale, la scritta “E’ tempo di cambiare il mondo”.
Riguardo le tante manifestazioni di protesta in atto in America, Jorit ha commentato citando la frase di Luther King: “Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato“.
Anche Napoli vuole far sentire in questo momento la sua voce nella lotta antirazzista: sabato prossimo, 6 giugno alle ore 15, si terrà una manifestazione davanti al Consolato Americano della città per chiedere giustizia per Floyd e per i tanti che hanno pagato con la vita la stupidità di qualcun altro.