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Mourinho e lo spettro di Zidane

Le voci di una rottura tra lo spogliatoio dei Red Devils, capitanati proprio dal desiderio di cessione espresso dal neo campione del mondo Paul Pogba, e il tecnico José Mourinho, erano emerse già nelle ultime giornate del ritiro, verso la fine della sessione di calciomercato estiva.

Ma ora, il secondo match in cui lo United è uscito, non sconfitto, ma umiliato dalla propria prestazione durante la partita con il Tottenham, ha messo in una posizione difficile lo “Special One”.

Dopo le tre reti rifilate in casa dagli Spurs, lo United è sempre più sul piede di guerra, e il primo scalpo a saltare, richiesto anche dagli stessi giocatori dello United oltre che dai medesimi tifosi, divisi tra squadra e tecnico, è proprio quello di Mou.

Episodio certamente non nuovo per l’ex tecnico di Porto, Chelsea, Inter e Real, capace di accumulare, con un innovativo modus operandi, trofei e campionati ovunque, ma spesso nell’occhio del ciclone per uscite e posizioni non certo diplomatiche.

Infatti, non si è fatta attendere la sua risposta alle critiche dei mass media britannici.

Mou ha infatti sottolineato come il suo Cv in Premier è tra i più vincenti di sempre, con un palmares addirittura superiore a quello dei suoi colleghi messi insieme.

Ciononostante sulla poltrona di Mou, aleggiano le ombre dell’ esonero.

Secondo il Daily Mail, la dirigenza dei Red Devils, in caso di esonero dello Special One, starebbero tentando di portare allo United, almeno per una stagione, l’ex tecnico e campione francese di Juventus e Real Madrid Zinedine Zidane, ancora fresco di vittoria della tredicesima Champions League con le merengues.

Inoltre, secondo il quotidiano britannico, non sarebbe da escludere neanche la pista che porterebbe all’italiano Antonio Conte, liberato dopo una lunga estate da divorziato in casa con i Blues di Londra di Abramovic, e graditissimo alla dirigenza dello United.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."