È morto questa mattina all’età di 73 anni, Marco Santagata, accademico italiano di grande prestigio nel nostro paese.
Era malato da tempo a causa del tumore, le sue già precarie condizioni di salute non sono state in grado di combattere contro il virus Covid-19. Ieri circolò la notizia del peggioramento delle sue condizioni di salute, si trovava da giorni ricoverato presso l’ospedale di Pisa, e questa mattina la funesta notizia.
Marco Santagata è stato un’italianista di altissimo livello, massimo esperto delle nostre radici culturali. Era professore dell’Università di Pisa, filologo del trecento e in particolare del petrarchismo. Scrittore di innumerevoli saggi e narrativa, come ” Il maestro dei santi pallidi” vincitore del Premio Campiello 2003, oppure ” L’amore in sé” vincitore del Premio Stesa di Narrativa 2006.
” È stato un intellettuale poliedrico, di grande vivacità. Si è immerso nello studio di Petrarca e ha offerto contributi importanti, fondamentali, per poi avvicinarsi a Dante…Ha utilizzato il suo sapere accademico per farsi narratore e divulgatore con grande efficacia.” ha dichiarato un affranto Giulio Ferroni, professore di Storia della letteratura italiana all’Università ” La sapienza di Roma”.
Immergendosi totalmente negli studi sul Petrarca, dà vita a numerose pubblicazioni come “I frammenti dell’anima. Storia e racconto del Canzoniere di Petrarca” (Il Mulino, 1992) oppure ” L’amoroso pensiero. Petrarca e il romanzo di Laura” ( Mondadori, 2014), che lo faranno diventare membro della consulta scientifica dell’ Ente Nazionale delle opere di Francesco Petrarca nel 2010.
Anche Dante Alighieri è protagonista degli scritti di Santagata. È autore della biografia di Dante, edita da Mondadori nel 2012, che lo fa vincere il Premio Brancati e il Premio Comisso. Ha scritto l’introduzione alle opere di Dante per l’edizione apparsa nei Meridiani Mondadori, ha scritto il manuale di Letteratura italiana per le scuole superiori edito da Laterza, per citarne alcuni. Santagata aveva da poco consegnato il nuovo romanzo in cui attinge alla vita del Sommo Poeta, che verrà pubblicato nella primavera del 2021.
Santagata fa convergere gli studi su Dante e Petrarca in varie pubblicazioni, dove mette in analisi l’amorosa esperienza che accompagna la vita dei due illustri poeti, ” Amate e amanti. Figure della lirica amorosa fra Dante e Petrarca” ( Il Mulino, 1999) , ” Il poeta innamorato. Su Dante, Petrarca e la poesia amorosa medievale” ( Guanda, 2007) .
Questi grandi nomi della letteratura non sono i soli che vengono posti all’attenzione di Santagata. Studia e scrive di Giacomo Leopardi, con il saggio ” Quella celeste naturalezza. Le canzoni e gli Idilli di Leopardi” (Il Mulino 1994), oppure ” Il tramonto della luna e altri studi su Foscolo e Leopardi” ( Liguori, 1998). Studia e scrive di Gabriele D’Annunzio, con la pubblicazione del suo libro intitolato ” Per l’opposta balza. La cavalla storna e il commiato dell’ ALcyone” (Garzanti, 2002), ed altri ancora.
Questa grande produzione lo porta alla conquista di altri premi prestigiosi, come il Premio nazionale “Luigi Russo” per la critica letteraria nel 1979, il Premio di Storia letteraria “Natalino Sapegno” nel 1993 e nel 2007 ottenne il prestigioso premio ” Giosuè Carducci”.
La sua grande cultura è ammirata anche all’estero. Ricopre il ruolo di professore associato per vari anni, presso l’università Sorbona di Parigi Nouvelle nel 1987-88, all’Università di Ginevra nel 1990, all’Università di Nancy II dal 1994 al 1996. È stato ospite speciale, Visiting Professor, alla Unma di Città del Messico nel 1998. Nel 1985 è stato Fellow , professore inviato, presso Harvard University center for Italian Renaissance Studies. Molti sono i suoi meriti, è anche membro del comitato di direzione della “Revue des Ètudes Italiennes” e del ” Romanistiches Jarbuch”, era membro dell’ Advisory Board della collana ” Italian Perspectives” in Gran Bretagna, e molti altri.
Marco Santagata ha dedicato il suo tempo anche in materia di riforme dell’università e della scuola, pubblicando su molte riviste i suoi interventi. Ha fatto parte di giurie di vari premi importanti come il Premio Letterario Viareggio-Repaci, Premio Narrativa Zocca, Premio Bari “Pinuccio Tatarella” ecc.
Nel 2005 l’Università di Pisa gli ha conferito l’Ordine del Cherubino, grande onorificenza data dal Rettore dell’università di Pisa su delibera del Senato Accademico.
Parlare di questa grandissima personalità letteraria, orgoglio del nostro paese, richiede più di un articolo, potremmo parlarne per ore e non aver detto nemmeno la metà dei meriti dell’Illustrissimo signore. Concludiamo con una citazione del suo amato Petrarca, che ben descrive l’anima che ci ha lasciato proprio oggi.
“Il lavoro e l’applicazione continui sono il cibo del mio spirito. Quando comincerò a cercare il riposo, allora smetterò di vivere”
Ciao Marco!