È stata effettuata l’autopsia sul corpo della piccola Diana, bimba morta di stenti dopo esser stata lasciata sola in casa per sei giorni dalla madre, Alessia Pifferi. Dall’esame autoptico non è ancora emersa la causa certa della morte.
Bimba morta di stenti: potrebbe aver smesso di lottare in attesa della madre
S’ipotizza che la piccola – morta di stenti – possa essere stata sedata. Cresce sempre di più la trepidazione per l’esito degli esami tossicologici sul biberon ritrovato accanto alla culletta da campeggio. Se la piccola avesse assunto benzodiazepine, si potrebbe spiegare perché nessuno l’ha sentita piangere.
In una situazione di abbandono, tormentata dai morsi della fame e della sete, la bambina avrebbe dovuto piangere e urlare. Eppure, i vicini non si sono accordi di quanto stava accadendo a pochi metri dalle loro abitazioni. Secondo l’esito dell’autopsia, la bambina sarebbe morta circa 24 ore prima del ritrovamento, dopo un’agonia di cinque giorni.
Nello stomaco della piccola è stato ritrovato del materiale che proviene dal suo cuscino. Non si sa quando la bambina potrebbe averlo ingerito, dato che si tratta di materiale che si degrada in lungo tempo. Ciò potrebbe essere un segnale del suo disperato tentativo di attaccamento alla vita. La piccola Diana, però, stando alle testimonianze dei vicini, è andata via in silenzio.
Se anche fosse stata sedata, l’intorpidimento non sarebbe durato per cinque giorni. Da ciò l’ipotesi che la bambina, nei suoi ultimi giorni di vita, abbia deciso di lasciarsi andare. Di smettere di lottare per sopravvivere. La piccola potrebbe aver compreso che questa volta la madre, Alessia Pifferi, che già in passato l’aveva lasciata sola per giorni, non sarebbe tornata in tempo.
Consulenza neuro-psichiatrica per Alessia Pifferi, preoccupata per l’assenza del compagno
Per la madre è stata richiesta una consulenza neuro-psichiatrica. Prima che però questa sia effettuata, i suoi legali hanno richiesto una consulenza privata per chiarire se Alessia sia in grado di intendere e di volere.
La donna ha già dichiarato nel corso dell’interrogatorio che la piccola, ormai, era diventata un peso per lei. Nelle ultime ore ha espresso preoccupazione perché il suo compagno non le risponde al telefono. Una preoccupazione che lascia senza parole nei confronti dell’orrore della morte della piccola Diana.