I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo di sei ore a casa di Martina Patti, 24 anni, rea confessa dell’omicidio di sua figlia Elena del Pozzo, di 5 anni. Nell’abitazione a Mascalucia, in provincia di Catania, le forze dell’ordine hanno rinvenuto tracce di sangue della bambina sui vestiti della madre e in bagno.
In soggiorno, luogo nel quale la bambina ha fatto merenda con un budino prima di uscire, nessuna traccia ematica. Sul tavolo ancora parte del pasto della piccola che, poi, sarebbe stata uccisa nel pomeriggio.
Elena del Pozzo, effettuato il sopralluogo a casa di Martina Patti: ancora in cerca dell’arma del delitto
Il sopralluogo è durato circa sei ore, tempo prezioso per ricostruire con accuratezza le ultime ore della vita della piccola Elena. Per il momento i carabinieri non sono ancora riusciti a trovare l’arma del delitto. Si ipotizza dalle ferite sul corpo della bambina, che si tratti di un coltello da cucina.
La 24enne ai magistrati ha detto, riferendosi all’arma del delitto: “Non so dove l’ho messo“. Sono ancora molti i misteri riguardo la morte di Elena, secondo gli inquirenti. Martina Patti non starebbe dicendo tutta la verità.
Dal suo interrogatorio emergono molti i buchi riguardo le ultime ore della bambina uccisa con 11 coltellate al collo e alla schiena. La madre alterna “non ricordo” a momenti di assoluta lucidità nel racconto. Per coloro che continuano ad indagare sulla vicenda potrebbero, nelle prossime ore, venire alla luce dettagli importanti non ancora rivelati.