Ancora un pareggio dopo Ferrara per il Napoli, che schiuma rabbia per un pari che sente profondamente ingiusto e che si immagina nel ruolo di vittima, in una partita finita sotto gli artigli dell’ arbitro Giacomelli, colpevole di non aver concesso un rigore che per gli azzurri era netto. Il diavolo poi, ci mette la coda e sulla stessa ripartenza che segue all’azione incriminata arriva il gol atalantino, che chiude la contesa con una divisione della posta, 2-2: per i bergamaschi è grasso che cola, per i napoletani suggella, almeno per il momento, l’addio alla corsa per fregiarsi del titolo di campione d’Italia. Decisamente troppi, dopo dieci partite, gli otto punti di distacco dalla vetta occupata dalla Juventus, seguita a ruota dall’Inter che ne vanta ben sette più della squadra di Ancelotti che ieri non si è fatto mancare niente: errori di formazione, proteste e infine espulsione. Intanto il club, ora, è fuori pure dalla zona Champions scavalcato dalla Roma, vittoriosa ad Udine, che sabato prossimo sarà proprio l’avversaria dei partenopei. Parlavamo di scelte cattive fatte da mister Carlo nell’undici iniziale e quella che ci viene subito naturale da menzionare, riguarda Lozano, ancora una volta non all’altezza della situazione. Sembra incredibile che colui che era stato definito, da una parte degli esperti, l’acquisto più azzeccato della sessione di mercato estivo possa sfoderare prestazioni così sconcertanti. L’allenatore probabilmente, anzi, di sicuro sta cercando di farlo sbloccare, ma -e speriamo di sbagliarci- questo ragazzo sembra non avere proprio i mezzi per ritagliarsi spazi in serie A; un peccato mortale, allo stato attuale, farlo giocare al posto di Dries Mertens o di chiunque altro della rosa, anche solo per un tempo. Il gioco della squadra non ci convince, non ci convincono ne il modulo 4-4-2 e nemmeno le posizioni in campo di alcuni calciatori chiave, Insigne più di tutti, relegato sulla linea dei centrocampisti come quarto a sinistra. Allo stato attuale, sembra tutto da buttare ma a mente fredda ci si rende conto che la stagione è molto lunga e che a nulla serve fare drammi, sia pure sportivi, visto che i primi quattro posti del campionato sono a portata di macht (tre punti) e in attesa della coppa nazionale, il passaggio negli ottavi dell’Europa grande è lì, ad un passo. Una cosa è certa; se è vero, come è vero che gli episodi segnano il destino dei risultati è vero anche che il Napoli prima ancora di accusare la classe arbitrale, in questi casi ingiustamente – i due rigori reclamati nelle ultime due partite non c’erano-, non può commettere gli errori che si sono visti in queste gare e non può avere i cali di concentrazione palesati di recente. Gli infortuni poi, non aiutano certo, sono il “dulcis in fundo” di una stagione che, se non si è presentata come tutti si aspettavano, può sempre regalare momenti esaltanti. Prima di dare giudizi trancianti, proviamo ad aspettare ancora.