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Missili Russi in Polonia: il governo di Varsavia convoca un consiglio di emergenza

Missili Russi in Polonia, sulla questione è allerta generale tra gli stati membri della Nato.

Sono due i morti dopo la pioggia di oltre 100 razzi che si è abbattuta nel pomeriggio sull’Ucraina.

La notizia battuta dai media polacchi e poi tedeschi ha generato un forte tam tam tra gli stati alleati per cercare di capire cosa sia successo esattamente in Polonia.

Dopo la caduta dei missili Russi in Polonia, il governo di Varsavia ha riunito un consiglio di sicurezza d’emergenza per fare luce sull’accaduto e un altro è stato convocato  per domani.

Ma la questione è molto più complesso, infatti domani a Bruxelles si riuniranno gli ambasciatori della Nato.

Il Pentagono ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” del territorio dell’Alleanza nel caso la Polonia invocasse l’articolo 5, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Secca la replica di Mosca: si tratta di voci che equivalgono ad una “provocazione”, perché “i missili mostrati dai media polacchi non sono nostri”, ha detto in serata il ministero della Difesa russo.

Missili Russi in Polonia: un possibile scenario

 Nel peggiore degli scenari, la Polonia potrebbe anche invocare l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva.

Il Pentagono, pur chiarendo di non aver conferma immediata dell’accaduto, ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” dell’Alleanza.

Anche i Baltici si sono detti pronti.

La risposta di Mosca, come anticipato, non si è fatta attendere, e quanto accaduto è stato ridotto ad un’azione nata per provocare un’escalation. Per Mosca, infatti, i resti ritrovati “non hanno nulla a che vedere con armamenti russi”.

Il bilancio di oggi

Gli oltre 100 missili russi lanciati su gran parte dell’Ucraina avevano colpito Kiev, Kharkiv e Leopoli, le tre grandi città lontane dall’epicentro dei combattimenti.

Il governo di  Kiev parla della volontà, da parte del nemico, di colpire le “infrastrutture critiche”.

Questo ha comportato che diverse regioni hanno subito interruzioni di corrente.

Si parla di ben sette milioni di case  rimaste al buio, con danni ingenti  alla rete internet e della telefonia mobile.

A Kiev metà dei residenti è senza luce e le bombe russe hanno centrato anche due palazzi, provocando almeno un morto. Interruzioni di corrente si sono verificate anche in Moldavia.