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I mille usi della carta di riso

Non vivete in Giappone e non avete un arredo stile orientale ma amate la carta di riso? Nessun problema perché ormai  anche in occidente questo prodotto molto particolare, sta prendendo sempre più spazio nelle case trovando facilmente una sua giusta collocazione.

Non è creata con il riso, come potrebbe suggerire il nome, bensì dalla lavorazione di tre principali piante: il gampi, il kozo e la matsumata che danno origine a questa carta tutta naturale dalle caratteristiche uniche.
Prima di tutto è resistente nonostante dia l’impressione contraria, poi è lucida, brillante, liscia al tatto, setosa e non attacca né umido né insetti: insomma è davvero ciò che in una casa può trovare un proprio contesto dando un tocco in più.

La carta di riso, generalmente la si trova sotto forma dei tipici pannelli nelle case giapponesi ed oggi anche noi occidentali li utilizziamo come pareti o semplici divisori di ampi spazi suddividendo un grande ambiente in varie zone.
Se amate questo prodotto però non bisogna limitarsi a vederlo solo come divisorio ma, fortunatamente, la sua produzione è stata ampliata a tanti altri complementi di arredo. Un esempio? Le lampade: grandi, piccole, da tavola o da terra oppure tondeggianti e con forme particolari che pendono dal soffitto. La luce che emanano è tenue, delicata e pastellata.

La carta di riso, però può rivestire ogni tipo di oggettistica rendendola preziosa ed anche unica perché la si può applicare a piacimento, se si amanti del fai – da – te e si hanno le mani d’oro, oppure trovare prodotti già finiti. Ecco, dunque, che si trovano oggetti rivestiti in carta di riso con l’aiuto di colla vinilica rendendoli unici e personalizzati: ciotole, portapenne, posacenere, ma anche specchi, cornici ed ante di mobili; una forma di decoupage che non solo abbellisce gli oggetti ma, ovviamente, può anche restaurare quelli un po’ troppo andati che non sono però da buttare.