Se quella del sabato sera una volta era la febbre, adesso quello che va in scena è la noia. Un pari quello tra i rossoneri e i partenopei già scritto, in una notte l’ennesima, da dimenticare, con un Saturday Night ancora amaro per gli azzurri
Quella andata in onda a San Siro è l’ultima puntata di un film che sta appassionando il pubblico partenopeo piu per quanto si verifica fuori dal rettangolo di gioco, rispetto le delusioni senza soluzioni di continuità che i protagonisti stanno propinando ai tifosi nelle gare disputate. Qualsiasi commento sulla gara infatti non farebbe altro che mettere sale su una ferita aperta.
Non è il primo caso in cui il calcio giocato lascia il posto a quello parlato, ma la parabola discendente intrapresa, non solo sta allontanando sempre piu la squadra dai vertici, ma la avvicina invece al centro della classifica in quel limbo chiamato mediocrità, che è la peggiore delle iatture auspicabili.
Neanche il piu pessimista infatti ad inizio campionato avrebbe potuto immaginare il buco nero in cui giocatori stanno precipitando. Eppure gli indizi sembravano dare delle vibrazioni positive. La vittoria di cuore contro la Fiorentina, con un rocambolesco 4-3. L’entusiasmante successo contro i campioni d’europa del Liverpool, bissato dal netto 4-1 sul Lecce, lasciavano presagire tutt’alto proseguo. Purtroppo, da quel momento è successo di tutto. I pali, le traverse, i rigori negati, non possono essere addotti ad alibi. Non si possono concedere alibi infatti ad una squadra costruita per vincere e la cui cifra tecnica avrebbe dovuto farle avere la meglio in tutta tranquillità contro la maggior parte dei competitor incontrati. Non ci sono alibi nella sconfitta casalinga contro il pur rispettabilissimo Cagliari. Non ci sono alibi nei pareggi di Torino, Ferrara e Genoa. Non ci sono alibi nella prova scialba offerto contro il Brescia formato Real, che a napoli ha fatto la parte del leone. Non ci sono alibi nella sconfitta di Roma. Non ci sono alibi nel pareggio di Genk, non ci sono alibi nel pareggio in casa contro il Salisburgo. Non ci sono alibi nel non gioco. Non ci sono alibi nella svogliatezza. Non ci sono alibi nelle polemiche. Non ci sono alibi nelle insurrezioni. Non ci sono alibi nelle insubordinazini. Non ci sono alibi nella indisciplina.
Non ci sono più alibi!
Epppure, nonostante tutto c’è sempre una speranza, una via d’uscita, una possibilità di inversione di tendenza. Le cose possono cambiare. C’è una stagione che va e deve essere ancora onorata. C’è una Champions che può essere motivo di riscatto gli occhi del mondo e ri-lanciare un segnale di speranza ai tifosi. C’è una coppa nazionale ancora da disputare. C’è quindi tanto da fare e ostacoli da superare, che se affrontati degnamente, con coraggio, entusiasmo e un pizzico di leggerezza, potrebbero cambiare l’indirizzo di questo inizio da film dell’orrore.
Mettiamo da parte le parole, i rancori e i dissapori, facciamolo per la maglia, che sia sempre onorata, facciamolo per i tifosi che vanno rispettati, fatelo per voi stessi e stringiamo tutti un patto di ferro, che coinvolga l’intera comunità azzurra. Facciamo fatti e andiamo su come una splendida canzone di Renato Zero che cantava “piu su.. più su… più su, fino a toccare il blu , fino a sentire che ormai sei parte di me”.
Forza Napoli, alzati e cammina e ca a Madonna c’accumpagn!