Nell’era degli OGM (organismi geneticamente modificati), dei vaccini a RNA, delle clonazioni su organismi animali, Mendel potrebbe apparire un ricordo lontano.
Eppure tutto ha inizio da lui, da questo monaco tedesco che munito di pazienza, curiosità e una pianta (molte piante) di pisello diede vita alla genetica.
Potrebbe sembrare la storia in versione scientifica di Jack e la pianta dei faggioli, ma nelle scoperte di Mendel non c’è magia, non ci sono orchi o galline dalle uova d’oro, solo l’affascinante realtà dell’ereditarietà dei caratteri.
Incrociando tra loro linee pure, per vari caratteri, di piante di pisello odoroso, il Monaco tedesco seppe spiegare tanti fenomeni sino ad allora misteriosi.
Le tre leggi di Mendel
Le leggi proposte da Mendel sono appunto tre.
La prima nota anche come Legge della Dominanza, spiega come mai incrociando tra loro piante con caratteristiche diverse, nella prima generazione uno dei caratteri scompare.
Questo accade perché uno dei due caratteri è Dominante sull’altro e quindi pur essendo presente il recessivo viene totalmente mascherato.
La seconda legge però ci dice che questo carattere recessivo si ripresenterà nella generazione successiva con una percentuale del 25%, in rapporto 3:1.
Ultima legge ci dice che ogni carattere si manifesta in maniera indipendente dagli altri.
Genetica e malattie genetiche
La genetica mendeliana risulta utilissima per l’interpretazione delle malattie a trasmissione genetica come ad esempio l’anemia mediterranea.
I geni “difettosi” vengono trasmessi dai genitori alla prole secondo le regole mendeliane.
Genetica e futuro
Biotecnologie, DNA ricombinante, terapia genica sono solo alcune delle parole a cui siamo giunti grazie allo studio della genetica.
Questo tipo di studi ha consentito di risolvere in laboratorio alcuni dei grandi problemi dell’umanità, dalle malattie di origine batterica (curate con antibiotici) alla sopravvivenza di alcune specie altrimenti estinte.