Il matrimonio è il sogno di tutti e da Nord a Sud sono tantissime le tradizioni che lo contraddistinguono, alcune semplici o legate ad usanze familiari, altre rumorose e si può dire “folkloristiche”. Tra queste, il suono del clacson delle automobili che accompagnano gli sposi al ricevimento nuziale.
Ma da cosa nasce questo particolare “modus operandi”? In realtà si tratta di un’usanza tipica del Sud, una vera e propria tradizione storica.
Quando si parla di matrimonio, tutto dev’esser fatto rispettando quelli che sono i canoni dettati dalla cultura della propria terra.
In realtà il galateo suggerisce di non suonare i clacson, ma in questo caso è diverso. Inizialmente le tradizioni campane e calabresi prevedevano che il clacson si suonasse esclusivamente durante il percorso che accompagna lo sposo e la sposa in chiesa. Con il trascorrere del tempo però, qualcosa è cambiato. Una volta uniti in matrimonio, gli ospiti che seguono la vettura con a bordo i neo-sposi, sono soliti suonare in modo energico e ripetuto, i clacson, per comunicare a tutti il passaggio degli sposi.
Sembrerebbe che tale tradizione, diffusa soprattutto al Sud, serviva ad allontanare gli spiriti maligni che potrebbero rovinare il matrimonio.
Ricordiamo che l’automobile degli sposi deve sempre aprire il corteo, seguono poi i genitori e i testimoni, i parenti stretti e chiudono gli amici. Generalmente sono proprio loro i più rumorosi, coloro che solitamente iniziano a suonare in modo festoso e gioioso il clacson, al di là di ogni regola dettata dal bonton. Per fare ancora più rumore, un’altra idea (e non usanza) è quella di attaccare dei barattoli di latta all’auto degli sposi, che faranno rumore a contatto con il selciato.
Suonare il clacson in modo piuttosto rumoroso, annunciando a tutti il passaggio degli sposi, è una delle tante tradizioni che caratterizzano i matrimoni, tra superstizione e credenze popolari: Della serie: non ci credo, ma…