Massimo Troisi, l’artista napoletano dalla sottile comicità, ieri avrebbe compiuto 70 anni. Nato il 19 febbraio del 1953 a San Giorgio a Cremano (Napoli), morto a Ostia (Roma) a soli 41 anni nel 1994, come conseguenza di un problema cardiaco che lo aveva accompagnato per tutta la vita. Appena 12 ore prima di morire aveva finito di girare quel capolavoro che è “Il Postino”.
Massimo Troisi, aveva come talento, oltra all’ironia e l’umorismo spontaneo, la peculiarità che lo rendeva unico era sicuramente la semplicità che proveniva dalle sue origini e dal suo grande cuore e che ha trasmesso in ogni modo quando era in vita. Non c’è persona nel Paese che non abbia visto un suo film, che non abbia riso a una sua battuta, che non sia rimasto affascinato dalla sua autentica bellezza, quella che traspariva dalla semplicità che gli apparteneva.
Da piccolo, sua mamma spedì la sua foto all’azienda alimentare Mellin e lui è stato scelto come testimonial di una pubblicità sul latte in polvere. Massimo, quel bellissimo bambino è anche fragile, infatti, sin da bambino, soffre di febbre reumatica che lo porta a sviluppare una malformazione della valvola mitrale che poi, in età adulta, diverrà fatale. Eppure, nonostante quei problemi di salute condizionano in qualche modo il suo presente, quel bambino sorride timido, e non smetterà mai di farlo.
Affascinato dall’arte, dalla poesia e dalla recitazione, ad appena 15 anni esordisce come attore nel teatro della Chiesa di Sant’Anna. Insieme a lui ci sono gli amici di sempre, tra i quali anche Lello Arena. Insieme a Lello Arena, che diventa la sua spalla sul palco e nella vita, Massimo Troisi inizia a farsi conoscere nell’ambiente teatrale. Le tematiche che porta in scena con i suoi amici e colleghi sono diverse dalle altre, infatti sono avanguardiste e moderne e portano in scena una nuova comicità napoletana, la stessa che influenzerà gli anni a venire e che ha un bisogno urgente di farsi conoscere.
Conosciuto da tutti “Il comico dei sentimenti”, Massimo Troisi diventa un simbolo del teatro e del cinema italiano, grazie al suo stile unico che trapela dalla mimica e dalla gestualità, e che riesce a portare in scena temi profondi e di attualità con una vena umoristica e autoironica.
Non solo attore, Massimo Troisi è anche regista, sceneggiatore e poeta. Scrive infatti “O ssaje comme fa ‘o core”, una poesia che Pino Daniele trasforma in una dolce melodia. È anche un uomo buono, umile e semplice.
Il 4 giugno del 1994, il giorno dopo la conclusione delle riprese del film Il postino, che gli varrà la candidatura ai Premi Oscar come miglior attore, è colpito da un attacco cardiaco. Massimo Troisi muore così, a soli 41 anni, lasciando un vuoto incolmabile.