Continua l’inferno a Mariupol, città nel sud-est dell’Ucraina ininterrottamente colpita dagli attacchi russi. La popolazione è allo strenuo in fila per l’acqua piovana, e da giorni senza cibo e elettricità. L’80 % degli edifici è stato raso al suolo e molti di questi non potranno essere ricostruita. I cadaveri degli oltre 2.500 civili morti sotto i bombardamenti orami vengono seppelliti nelle fosse comuni scavate nelle aiuole accanto alla strada. Proprio stamattina Zelensky ha menzionato la città nel suo discorso al Parlamento, “A Mariupol non c’è più niente, solo rovine, immaginate una Genova completamente bruciata. Immaginate la vostra Genova da cui scappano persone a piedi”.
La straziante lettera da Mariupol
Una delle storie più drammatiche che arrivano da Mariupol è stata raccontata dal giornalista ucraino Sergej Sumlenny. La lettera straziante di un papà al figlio per raccontare la morte della madre, strappata alla vita dai bombardamenti russi.
“Dima, la mamma è stata uccisa il 9 marzo 2022. È morta rapidamente. La casa è andata a fuoco poco dopo. Dima, mi dispiace di non averla potuta salvare”
L’uomo riporta di aver seppellito il corpo della moglie in un terreno della città, segnando il punto nella speranza di offrirle una sepoltura più segna alla fine del conflitto.
“Ho seppellito la mamma vicino a un asilo” si legge sul bigliettino, a cui segue una mappa disegnata a mano per indicare l’esatta posizione della tomba circondata da degli alberi ed una recinzione.