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Maria Montessori, la pedagogista al servizio dei bambini

Il 31 agosto del 1870 nacque Maria Tecla Artemisia Montessori, conosciuta come Maria Montessori.

Nota in tutto il mondo per il suo metodo scientifico, riuscì a distinguersi in svariati campi; infatti fu un’educatrice, filosofa, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.

Figlia di Alessandro Montessori e Renilde Stoppani, Maria nacque a Chiaravalle, nei pressi di Ancona. Il padre, originario di Ferrara, si trasferì nelle Marche per motivi di lavoro. Giunto a Chiaravalle incontrò la donna che sarebbe diventata sua moglie, Renilde. Quest’ultima era originaria di Monte San Vito, un paese vicino Chiaravalle, veniva da una famiglia di proprietari terrieri. Era una donna colta che amava la lettura, fu un sostegno importante per le idee anticonformiste della figlia, in contrasto con lo spirito conservatore del padre.

Nel 1873 la famiglia Montessori si trasferì prima a Firenze e, qualche anno dopo, a Roma. Maria frequentò la scuola elementare di Rio Ponte. Fin dai primi anni mostrò un certo acume, unito ad un grande entusiasmo, tuttavia la parte iniziale della sua carriera scolastica fu ostacolata da una lunga Rosolia. Nel 1884 Maria ebbe l’opportunità di dimostrare il suo impegno e la sua dedizione allo studio, infatti si diplomò alla Regia Scuola tecnica, una scuola governativa femminile, con 137/160.

Durante gli studi scoprì l’amore per la matematica e la biologia, quest’attitudine la portò ad alcuni contrasti con il padre, il quale desiderava che facesse l’insegnante. La madre, al contrario, la esortò sempre a realizzare le sue ambizioni.

Inizialmente Maria non poté iscriversi alla facoltà di Medicina, poiché non aveva la maturità classica. Per superare questo ostacolo si iscrisse alla facoltà di Scienze e, due anni dopo, si trasferì alla facoltà di Medicina dell’università “La Sapienza” di Roma.

Nel 1898 dalla relazione con il collega Giuseppe Montesano nacque un figlio, Mario, affidato alle cure di Vittoria Pasquali. Dopo la morte della madre, Maria accolse il figlio in casa, dichiarando che era un nipote.

L’autrice del metodo Montessori rimase sempre legata alla sua terra natale. Nell’estate del 1950, dopo il suo ritorno dall’India, espresse al figlio Mario il desiderio di rivedere i luoghi della sua infanzia. Entrambi si recarono ad Ancona e Chiaravalle, dove la Montessori pronunciò le parole: “Adesso sono contenta; adesso anche se muoio ho rivisto il mio paese”.

Maria Montessori morì il 6 maggio del 1952 a Noordwijk, nei Paesi Bassi. Tra le citazioni più famose, riassuntive del suo pensiero e della sua attenzione ai bambini, ricordiamo: “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino perché in lui si costruisce l’uomo”.