Nel 1977 muore la mitica Maria Callas. Cantante e leggenda dell’opera, la sua voce era impareggiabile e la sua vita era piena di tormenti.
La vita di una diva: dal successo sul palco al ricordo di esso. La Divina ha lasciato questo mondo il 16 settembre 1977. La sua morte è avvenuta nel suo appartamento di Parigi, con molti che hanno ipotizzato che fosse un suicidio, anche se il mistero rimane irrisolto. Era adorata dal pubblico di tutto il mondo, ma la sua vita non era fatta di sogni.
La sua voce, ha reso Maria Callas una donna straordinaria. La sua incredibile gamma e potenza. La sua capacità di cantare arie di tutti i tipi di opere, da Mozart a Verdi a Puccini.
Non è solo la musica a rendere indimenticabile Maria Callas: è chi era come essere umano, una persona che ha sofferto la povertà e l’abbandono da bambina; che ha dovuto lottare per ogni opportunità; che ha commesso degli errori ma ha sempre cercato di imparare da essi; che ha lavorato duramente nel suo mestiere fino a quando non l’ha padroneggiato completamente; che amava profondamente e appassionatamente; che viveva la vita alle sue condizioni perché sapeva che non c’era altro modo per lei. Dal 1954, la Callas iniziò a farsi notare anche negli Stati Uniti.
Il 16 settembre 1977 muore la Divina Maria Callas. Morì all’età di 53 anni per insufficienza cardiaca ed era considerata uno dei più grandi soprani di tutti i tempi. Il suo debutto operistico fu nel 1947 al Teatro San Carlo di Napoli, dove interpretò Mimì ne La bohème di Puccini.
“Canta Kundry con Serafin? Dobbiamo andare a sentirla!” – Visconti a Zeffirelli.
Oltre ad avere spiccate doti di coloratura, la Callas ebbe anche una miracolosa capacità di immedesimarsi in diversi stili canori: da Cherubini a Verdi e poi Puccini, viaggiando senza problemi tra il repertorio drammatico e quello dell’agilità: tanto che per lei escogitò il termine sopranile (soprano/leggero) che comprende entrambi gli stili