La battaglia di Filippi iniziò nell’ottobre del 42 a. C., data presunta appunto il 3 ottobre, per vendicare la morte di Cesare.
La battaglia ovviamente non durò poco e l’esito positivo, la sconfitta di Cassio per mano di Marco Antonio, richiese un dispendio di sangue ed energie non piccolo, come sempre accade in battaglia.
La battaglia di Filippi e la vittoria di Marco Antonio, mai imperatore
La battaglia di Filippi si svolse tra i cesariani del triumvirato, composto da Marco Antonio, Cesare Ottaviano e Marco Emilio Lepido, e i due principali cospiratori ed assassini di Gaio Giulio Cesare.
Teatro del sanguinoso scontro una pianura interna della Macedonia, vicino alla città di Filippi.
La storia ricorderà questa vera e propria guerra civile come uno dei più grandi e sanguinosi scontri di tutta la storia romana, dove la fazione che voleva ripristinare la Repubblica fu definitivamente sconfitta e dove emerse chiaramente l’azione riformatrice di Ottaviano e di Antonio, che si sarebbero infine scontrati tra loro per via di interessi inconciliabili.
La battaglia di Filippi impiegò un numero impressionante di soldati romani sul campo: il triumvirato fu in grado di schierare 110.000 uomini, corrispondenti a 19 legioni, mentre i legionari repubblicani consistevano in altri 90.000 uomini, per un totale di 17 legioni. Notevoli anche le forze di cavalleria: 13000 per i triumviri e 17000 per i repubblicani.
Durante la prima battaglia, quella cioè iniziata il 3 ottobre, vide dapprima un periodo di studio della fazione nemica al termine del quale Marco Antonio si rese conto che il tempo non giocava a suo favore. Quindi provò un azione improvvisa, volta a sorprendere gli avversari, ma fu scoperto.
Quindi il 3 ottobre Antonio guidò un doppio assalto: uno frontale all’accampamento di Cassio e l’altro sul fianco, dalla palude. Il grosso dell’esercito di Cassio era impegnato sulla pianura, e così, le poche unità rimaste a presidio dell’accampamento, vennero distrutte. Antonio riuscì a devastare il quartier generale di Cassio, ottenendo un vantaggio importante.
La Prima battaglia di Filippi terminò con Antonio che aveva devastato l’accampamento di Cassio e Bruto quello di Ottaviano. La situazione era sostanzialmente di parità: quello che cambiò radicalmente l’andamento della battaglia fu una specie di incomprensione tra Bruto e Cassio.