La bozza della manovra prevede che l’aliquota base della nuova “Local Tax”, frutto della fusione tra Imu e Tasi, sarà dell’8,6 per mille e i sindaci potranno aumentarla fino a un massimo del 10,6 per mille.
Solo nel 2020, ed entro il livello già stabilito per le due imposte, la nuova Imu potrà essere portata fino all’11,4 per mille. Con delibera comunale si potrà decidere anche di ridurla fino ad azzerarla.
I sindaci potranno decidere di annullare anche il prelievo su ville, castelli e abitazioni di pregio, per i quali l’imposta si applica anche quando sono prima casa.
In attesa di questi cambi la prima rata dell’Imu 2020, a giugno prossimo, è bloccata per legge alla metà dell’importo pagato del 2019.
Miglioramento anche per le imprese, per le quali l’Imu sugli immobili sarà detraibile al 60% nel 2020-2021 e poi al 100% dal 2022. Sconto Imu del 75% anche per gli immobili affittati a canone concordato.
Niente aumenti invece degli stipendi per i funzionari ministeriali. Nell’ultima bozza della manovra non vi è più la norma che stanziava 100 milioni per le indennità dei ministeri. Una misura contro cui si era schierato il Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto di destinare quei fondi alle imprese per l’assunzione giovani.
Confermata invece la pastic tax per i monouso e per tappi ed etichette di plastica nell’ultima versione della bozza della manovra. Tassato anche il polistirolo.
Cambia anche la norma sulle auto aziendali, salve le ecologiche.
“Questa è una manovra da sostenere, è migliorata, grazie anche al lavoro del Movimento 5 Stelle”. Dichiara il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, afferma: “Lavoreremo in Parlamento per eliminare le tasse su auto aziendali, plastica e zucchero. Chiedo a tutti di darci una mano e seguire la nostra battaglia in Parlamento”.