Proseguono senza sosta i lavori di restauro al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove nei primi giorni del mese di marzo si è dato il via al progetto di rimessa a nuovo di uno dei capolavori, risalenti alla fine del II secolo a.C., ispirati verosimilmente a un dipinto di Filosseno di Eretria.
Il mosaico
Composto da oltre un milione di tessere su diciotto metri quadrati, l’iconografia in via di restauro al MANN rappresenta una delle scene più celebri dell’arte antica, narrando uno degli ultimi momenti della battaglia di Isso del 333 a.C., in cui Alessandro il Grande nelle vesti di eroe semi divino e in groppa a Bucefalo, insegue l’ultimo re di Persia, Dario III, sconvolto da quello che sarà l’esito negativo dello scontro.
Il ritrovamento nel 1831
Un lavoro che stima circa sette mesi o poco più di lavori accurati per poter restaurare senza conseguenze nefaste l’antico mosaico, tornato alla luce nel 1831 come pavimento della Casa del Fauno a Pompei.
Portato dal luogo di ritrovo al MANN, allora Real Museo Borbonico, nel 1845 venne più successivamente ricollocato nell’attuale sala dei mosaici. A causa della ricollocazione, nonché del peso, ben sette tonnellate, il mosaico ha subito con il passare del tempo lesioni e danni che hanno portato anche al distacco di alcune tessere dello stesso.
Per il restauro sono previste due fasi differenti. La prima fase avverrà sul luogo, mettendo in sicurezza l’opera onde evitare ulteriori danni. La seconda, invece, vede l’intervento sul sostegno in ferro, in parte ossidato.
Per gli importanti lavori di rifinitura del mosaico seguiranno un progetto dell’architetto Amanda Piezzo, con la supervisione dell’Istituto centrale per il Restauro di Roma.
Il MANN apre il progetto al pubblico
Questo rappresenta per il MANN e per la storia del restauro uno degli eventi più importanti, i cui lavori sono sotto i riflettori. Infatti è possibile seguire il progetto di restauro dell’opera sul sito online del MANN e sui canali social dello stesso.