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Maggio dei Monumenti: Napoli ricorda Giordano Bruno

Come è noto, il “Maggio dei Monumenti” è una rassegna culturale che si svolge principalmente nel centro storico di Napoli, nell’arco del mese di maggio, e che prevede una serie di eventi quali visite guidate, concerti, attività teatrali, mostre ed iniziative varie, organizzate attorno ad un tema cardine, individuato di anno in anno dall’Amministrazione comunale. A seguito del diffondersi dell’epidemia Covid-19 e la conseguente sospensione di manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo ha lavorato a ridefinire l’organizzazione e lo svolgimento dell’evento rimodulando la manifestazione in un programma di attività artistico-culturali che dovrà declinare l’attualità del pensiero e della parola di Giordano Bruno e che si svolgerà on line sui canali social dell’Assessorato.

In verità, questa modalità on line l’assessorato la sta sperimentando già dal 9 marzo, vale a dire dall’inizio del lockdown, con il palinsesto quotidiano intitolato #NONFERMIAMOLACULTURA che in meno di due mesi ha raggiunto circa 2 milioni e mezzo di visualizzazioni e la partecipazione di centinaia di artisti e personaggi del mondo della cultura.

Per il Maggio dei Monumenti la novità sarà l’ambientazione dei contributi culturali nei luoghi monumentali della città, noti e meno noti, nelle chiese, nei chiostri, nei teatri storici, chiaramente senza pubblico e rispettando le norme di sicurezza vigenti. Alcuni dei monumenti in cui si svolgeranno gli eventi sono: la Certosa e Museo di San Martino, l’Antico Teatro romano all’Anticaglia, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il Cimitero delle Fontanelle, il Maschio Angioino, il Museo Ferroviario di Pietrarsa, ecc.

Il tema di quest’anno è “Giordano Bruno 20/20: la visione oltre le catastrofi”. Questa edizione è dedicata a Giordano Bruno, pensatore moderno, eclettico, autore di innumerevoli tesi scientifiche, teologiche e filosofiche, che inquietarono così profondamente l’ortodossia cattolica da spingere il tribunale dell’Inquisizione a condannarlo al rogo, dopo interminabili processi e audizioni, durante i quali Bruno scelse di non ritrattare mai alcuna delle sue convinzioni.

Già da alcuni mesi avevano scelto di dedicare l’edizione 2020 a Giordano Bruno e al suo sguardo visionario che supera i limiti della propria epoca. Adesso quei ragionamenti possono aiutarci ad attraversare questo periodo difficile, riflettendo sulle contraddizioni della nostra società del benessere. L’apertura è dedicata al filosofo Aldo Masullo, che da poco ci ha lasciato. Con la speranza che la sua eredità intellettuale e la sua passione civile restino più a lungo con noi.

Da casa avremo la visione dell’esibizione, ma anche e soprattutto una visione nuova dei luoghi monumentali della città, senza pubblico, scenografie che mai più si spera di rivedere così, ma che nella loro solitudine e nella loro disperazione rappresentano loro stessi un’opera d’arte.