Non è trascorso neanche un mese dall’inizio del 2020 e in Italia già si assiste al quinto femminicidio: ultima della macabra lista, una maestra 40enne di Valenza (Alessandria), Ambra Pregnolato, trovata morta venerdì 24 gennaio nel salotto di casa sua dal marito che rientrava in quel momento per la pausa pranzo.
Già nelle prime ore successive gli inquirenti sono riusciti a risalire all’assassino che è risultato essere Michele Venturelli, 46enne con il quale la donna intratteneva una relazione extraconiugale da un anno. Il tassello mancante in questa macabra vicenda restava solo l’arma del delitto: ora, però, i Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria hanno ritrovato il martello utilizzato per colpire mortalmente la vittima.
L’assassino, reo confesso ed amico di famiglia, lo aveva aveva gettato in un’ansa del fiume Po subito dopo aver compiuto l’orribile gesto. Venturelli aveva giustificato ai militari la presenza del martello nel suo zaino spiegando che gli serviva per riparare la bicicletta.
L’uomo era stato trovato ferito e sconvolto sui binari della ferrovia, vicino al ponte Tiziano di Alessandria dopo che aveva tentato il suicidio: durante l’interrogatorio, ha ammesso il reato spiegando di essere disperato in quel momento perché la Pregnolato aveva deciso di terminare la loro relazione.
Il Movimento ‘NonUnaDiMeno’ ha così commentato l’omicidio di Ambra Pregnolato: “Ambra è stata uccisa per mano di un uomo che non ha saputo accettare un no, che non ha potuto tollerare che fosse lei a decidere. L’ennesimo femminicidio, il quinto in Italia dall’inizio dell’anno – ricordano le attiviste – questa volta a pochi chilometri da casa nostra. Basta parlare di raptus, gelosia, delusione, delitto passionale. Dentro il nome che abbiamo scelto c’è il grido di rabbia e dolore che ci sale in gola ogni volta che una donna è ammazzata”.