Nicolas Maduro, politico e sindacalista venezuelano, nonché presidente della Repubblica Bolivariana dal 2013, insieme a membri importanti del suo governo, sono stati accusati di essere responsabili di crimini contro l’umanità in Venezuela.
A dare voce al primo rapporto dell’indagine su Maduro è stato il team d’inchiesta dell’organizzazione delle Nazioni Unite. L’Onu ha infatti parlato di crimini quali tortura e omicidio a partire dal 2014.
Molte sono le controversie che hanno caratterizzato i suoi anni nel panorama politico venezuelano. Tra queste le accuse di violazione della costituzione e di persecuzioni politiche dell’opposizione, promosse di fronte la Corte Suprema dalla procuratrice generale Luisa Ortega Diaz nel 2017.
Maduro è stato anche accusato di ironia sull’omosessualità quando durante un discorso ha definito il suo avversario, Henrique Capriles, una ‘piccola principessa‘.
Oltre a questi episodi, l’Onu ha buone ragioni per credere che il presidente sia coinvolto nei crimini che sono stati accertati durante l’investigazione.
Marta Valinas, team leader della squadra creata dal Consiglio Onu per i diritti umani ha spiegato come alcuni di questi crimini: “comprese le uccisioni arbitrarie e l’uso sistematico della tortura rientrano nei crimini contro l’umanità“.
Questo quanto emerge dal rapporto di 411 pagine: “Questi atti sono molto lontani dall’essere isolati, questi crimini sono stati coordinati e commessi in nome delle direttive statali con piena conoscenza dei fatti e con il supporto diretto di alti ufficiali e alti funzionari del governo“.
Le autorità venezuelano sono state, inoltre, incalzate dagli investigatori a condurre indagini “indipendenti, imparziali e trasparenti“.
La Valinas ritiene importante che altri organismi come la Corte penale internazionale: “dovrebbero anche prendere in considerazione azioni legali contro le persone responsabili di queste violazioni e crimini identificati dalla missione“.
I risultati del rapporto del team Onu che ha visitato il Venezuela si basano su circa 274 interviste fatte a distanza con vittime, testimoni ed ex funzionari statali coadiuvate da analisi di documenti riservati, tra cui figurano anche i fascicoli di casi legali.