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M. Il figlio del secolo: presto in arrivo su NOW

Molte sono le sorprese per questo nuovo anno e una delle prime è proprio M.Il figlio del secolo che sarà disponibile dal 10 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Un progetto che ha destato fin da subito molto interesse e che vuole raccontare una delle pagine più oscure della storia italiana. La serie è tratta dall’omonimo romanzo di bestseller di Antonio Scurati e seguirà la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Benito Mussolini: dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino all’atroce discorso che ha seguito l’omicidio di Matteotti.

Nel corso dei suoi 8 episodi la miniserie mostrerà un Paese che si è arreso alla dittatura, ma soprattutto cercherà di fornire un ritratto inedito, quasi “pop”, in cui i pensieri di Mussolini verranno espressi direttamente dal protagonista che si rivolgerà allo spettatore rompendo la quarta parete. Un personaggio complesso che si avvarrà anche dell’umorismo nero per raccontare gli atti violenti di cui si è macchiato ma anche l’ammirazione e il timore che ha suscitato. Punto focale della serie sarà anche la sua vita privata e le sue relazioni, in primis con la moglie Rachele e con l’amante Margherita Sarfatti. 

M.Il figlio del secolo: il team dietro la miniserie

M.Il figlio del secolo è stata scritta da Stefano Bises, autore di  serie come Gomorra  e The New Pope, e Davide Serino che ha scritto la sceneggiatura di Esterno notte sul controverso caso Moro. La colonna sonora della serie è invece firmata da Tom Rowlands, parte del duo britannico di musica elettronica The Chemical Brothers. La musica si rivela perfettamente coerente quindi con l’impostazione della serie: originale e inedita. A interpretare il Duce sarà uno degli attori italiani più apprezzati: Luca Marinelli che nel corso della sua carriera ha vinto il David di Donatello, il Nastro d’Argento, la Coppa Volpi a Venezia e lo Shooting Stars Award a Berlino. 

Le dichiarazioni del regista

Il regista Joe Wright si è dimostrato molto entusiasta del lavoro svolto e ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso della serie. Il formato seriale mi ha dato il tempo di scavare davvero nei personaggi, soprattutto lavorando con Luca Marinelli, che trovo sia un genio. Avere il tempo e lo spazio per scavare davvero dentro il personaggio Mussolini con lui è stato un grande privilegio”.

Qual è l’intento però di una serie che si focalizza su una figura così controversa? A chiarirlo è lo stesso regista: “Non credo che la serie necessariamente convincerà mai un fascista ad abbandonare il fascismo. Ma allo stesso tempo non volevo predicare ai convertiti, non volevo sfondare una porta già aperta. Quello che mi interessa di più è parlare alle persone che si trovano nel mezzo, agli indecisi o a coloro che non ci hanno pensato granché, e presentargli la storia, sperando di incoraggiarli a pensarci di più e a non lasciarsi sedurre dalla politica della paura”.