Questa è una giornata di lutto per il teatro. Oggi ci ha lasciato ieri sera una figura di spicco del panorama teatrale, Roberto Toni che si è spento a Firenze a 81 anni, dopo oltre 50 anni di carriera come direttore artistico, produttore e protagonista del teatro italiano. Ad annunciarlo sui social è stata la regista Andrée Ruth Shammah che in questi giorni è alla Pergola con La Maria Brasca di Testori. In un post pieno di dolore la regista ha scritto: “Roberto compagno di tutta una vita…quante battaglie…quanto amore tra noi uniti in tanto tantissimo amore per il nostro mestiere…del teatro”.
La carriera di Roberto Toni
Roberto Toni con la sua cultura e la sua curiosità ha dedicato tutta la sua vita al teatro. Dal 1974 al 1980 ha diretto il Teatro Regionale Toscano e ha fatto in modo che da struttura solo distributiva quale era, divenisse anche una struttura produttiva: negli anni ha lavorato con diversi registi come Carlo Cecchi, Massimo Castri, Luca Ronconi e gli storici spettacoli del Laboratorio di Prato, Tadeusz Kantor.
Invece dall’ottobre 1980 al 1995 ha diretto con Cecchi il Teatro Niccolini che sotto la sua direzione è diventato “Teatro Stabile di interesse pubblico”. Da questo sodalizio sono nate delle produzioni importantissime come Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene a mangiare da me di Thomas Bernhard che nel 1990 ha vinto il premio Ubu come spettacolo dell’anno. Un altro spettacolo di Bernhard che ha vinto il premio Ubu nel 1992 come miglior spettacolo è stato Ritter, Dene, Voss. Non possono non ricordare inoltre Finale di Partita di Samuel Beckett e La Mandragola di Machiavelli, con la regia di Giampiero Solari.
Dal 1986 al 1992 fu anche membro del consiglio di amministrazione dell’Ente Teatrale Italiano fino a esserne vicepresidente. Al palcoscenico del Niccolini, Toni affiancò quello di un nuovo teatro per la città, il Variety, deputato alla comicità, al teatro leggero e quello di ricerca. Su quel palcoscenico mossero i primi passi Pieraccioni, Panariello, Ceccherini. Purtroppo, un sogno che si è infranto per Toni: divenne cinema poi chiuso a lungo e oggi al posto del Variety c’è un supermercato. Dopo la fine dell’esperienza con il Niccolini, nel 1995 fondò il Teatro Stabile di Firenze, poi ErreTiTeatro 30, impresa di produzione teatrale, di cui fu direttore artistico e organizzativo. Questo lutto ci dà quindi la possibilità di riflettere su una vita di passione e di dedizione in cui il teatro è stato messo al primo posto.