venerdì 22 Novembre, 2024
16 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Luna, terremoti e progressivo restringimento

Secondo la ricerca dell’università del Maryland, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, che si basa sulle simulazioni realizzate usando i dati dei sismometri installati sulla Luna dalle missioni Apollo e l’ausilio delle immagini raccolte nel 2010 dalla sonda della Nasa Lro, Lunar Reconnaissance Orbiter, la Luna è soggetta a scosse di terremoti e ad un progressivo restringimento, ancora tutt’oggi in atto.

Le immagini ricevute dalla sonda Lro hanno mostrato un’essiccamento della superficie lunare, portando alla creazione di migliaia di quelle che sono chiamate faglie inverse.

Per riuscire a comprendere come tutto ciò sia accaduto, il team coordinato da Nicholas Schmerr si è avvalso dell’utilizzo di un algoritmo per analizzare i dati sismici raccolti, tra gli anni ’60 e ’70, dalle missioni Apollo.

L’analisi di tali dati ha portato all’individuazioni dell’epicentro di ben 28 terremoti tra il 1969 e il 1977.

Tali dati sono stati raccolti e sovrapposti a quelli raccolti dalla sonda Lro, andando a mostrare come, almeno otto di questi terremoti, siano stati causati unicamente dal movimento delle faglie presenti sulla superficie lunare.

In base ai dati, i ricercatori ritengono che queste tipologie di terremoti, sono ancora oggi attivi, e continuano a scuotere la Luna.

Inoltre, sei degli otto terremoti, sono avvenuti quando la Luna si trovava al suo apogeo, punto della sua orbita più lontano dalla Terra, o quando era molto vicina a esso.

Secondo Schmerr: “Abbiamo scoperto che alcuni dei terremoti registrati dalle missioni Apollo sono avvenuti molto vicino alle faglie viste nell’immagini riprese dalla missione Lro. E’ molto probabile che queste faglie siano ancora attive. Questi risultati ci dicono che dobbiamo tornare sulla Luna. Con le missioni Apollo abbiamo imparato molto, ma abbiamo solo scalfito la superficie. Con i moderni sismometri potremmo capire molto di più sulla geologia lunare.”