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Luigi Di Maio, prima missione governativa all’estero

Il vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio si è recato in Egitto, alla corte del Faraone Al Sisi. Affari, migranti (accordo bilaterale di contenimento) e Libia (sostegno alla cabina di regia italiana) sono i tre dossier fondamentali che porta il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, al Cairo per la sua prima missione governativa all’estero.

Oggi, mercoledì 29 agosto, il ministro Di Maio ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, deciso a rilanciare e rafforzare i rapporti tra Italia ed Egitto, rapporti che tra l’altro sono già nettamente cresciuti, in particolar modo nell’ultimo anno.

Giulio Regeni è un argomento imprescindibile, ha affermato il vicepremier Di Maio, alla vigilia del suo primo viaggio all’estero; un viaggio istituzionale particolarmente significativo, soprattutto in riferimento alla delicatezza dei temi trattati.

L’Egitto rappresenta sicuramente, sia per le nostre aziende, sia per la comunità italiana qui presente, un’occasione di investimenti economici e soprattutto di sviluppo economico, anche in partnership con aziende egiziane; è chiaro però che la normalizzazione dei rapporti Italia-Egitto, non può che passare per la verità sull’omicidio di Giulio Regeni. Il primo argomento di conversazione con il Presidente Al Sisi è stato proprio incentrato sul caso Regeni.  Ci aspettiamo una svolta, e conto che ci sarà a breve, tra le procure e al contempo pensiamo che si debba accelerare”.

Queste le dichiarazioni del ministro Di Maio, al termine dell’importante incontro avvenuto in Egitto. Un incontro appunto, importante, sia per i temi trattati, sia per un argomento così delicato, e purtroppo ancora irrisolto, quale è l’omicidio di Giulio Regeni.

Positiva la risposta del Presidente Al Sisi e dei membri del governo attuale, i quali hanno sottolineato la volontà di arrivare ad un dialogo duraturo e saldo che porti all’accertamento della verità il prima possibile.

Una posizione di apertura quella del Presidente Al Sisi, il quale, ha raccontato il vicepremier, nel corso del vertice “ha detto che Giulio Regeni è uno di noi”.