Dopo il successo di Napoli-Cagliari, il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha preso la parola facendo un bilancio generale delle scorse partite. Nello specifico l’allenatore ha dichiarato: “Abbiamo già perso negli anni passati e sappiamo come si sta e poi abbiamo perso contro il Benevento.
Quando indossiamo la maglia del Napoli è sempre una partita ufficiale, quindi quella sfida è un dato negativo da considerare. Abbiamo qualità per andare a chiudere gare come quella di oggi nel secondo tempo, invece siamo arrivati sulla trequarti campo ma non siamo riusciti a crearci lo spazio giusto da andare ad occupare”.
Il discorso di Spalletti si sposta sulla performance del Napoli durante la partita contro il Cagliari. Una vittoria sicuramente meritata, che lascia spazio ad ulteriori riflessioni per migliorare la qualità della squadra: “Dobbiamo ancora crescere, c’è potenzialità e stasera si è fatta una buona partita perché l’abbiamo sempre gestita senza andare mai in affanno e senza forzare la giocata.
Se l’avessimo chiusa prima sarebbe stato meglio. Non sai mai come reagisci se poi prendi un gol, quindi bisogna restare sul pezzo, sapendo cosa siamo e dove vogliamo andare. Ci sono squadre che devono entrare a regime e che potrebbero fare in futuro tanti punti come stiamo facendo noi”.
Le riflessioni dell’allenatore toccano anche l’operato di alcuni giocatori, in particolare di Anguissa, che oltre a mostrare una grande resistenza fisica, dimostra anche un ottimo affiatamento con i compagni di squadra. Questo fattore migliora le prestazioni in campo e si rivela molto importante: “In Inghilterra hanno tutti una grande fisicità, resistenza e copertura degli spazi, in Italia si preferiscono altre caratteristiche.
Le sue caratteristiche qui diventano più evidenti, soprattutto perché a Napoli la squadra era carente da questo punto di vista. Lui tra il primo e il secondo tempo fa il punto su quello che succede intorno a lui: movimenti e scalate degli avversari, atteggiamenti. È una persona intelligente, un ragazzo tenerissimo ed ha fatto subito amicizia con tutti. È qualcosa di particolare”.
Luciano Spalletti e la necessità di esprimere il proprio potenziale
Spalletti conclude la serie di dichiarazioni mettendo l’accento sulla necessità di esprimere il proprio potenziale, un discorso che riguarda tutti i membri del team: “I due anni di pausa non mi hanno dato una spinta in più, ho 62 anni e sono stato un calciatore scarso ed un allenatore scarso.
Non avevo qualità eppure ho battuto squadre più forti ed allenatori più forti. Per questo quando vedo calciatori che si risparmiano e che hanno qualità divento una belva”.