Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione, c’è la sta mettendo tutta per poter dare a tutti gli alunni d’Italia un rientro a scuola sicuro e responsabile.
Proprio per affrontare al meglio l’emergenza Covid durante il periodo di rientro alle attività scolastiche sono stati assunti 40 mila insegnati e 10 mila amministrativi in più per un totale di 50 mila assunzioni autorizzate.
Questi numeri sono la risposta della Ministra Lucia Azzolina a chi ormai da mesi continua a sottolineare che per un ritorno in sicurezza l’unica via è lo sdoppiamento delle classi, divenute con gli anni troppo numerose da essere definite ‘classi pollaio‘.
Ma, l’assunzione di questi 50 mila tra insegnati e amministrativi a tempo ‘doppiamente determinato’, che sono stati già ribattezzati ‘docenti covid‘, sembra risultare differente rispetto alle normali assunzioni a tempo determinato.
Infatti, questi hanno un’ulteriore tipologia di limitazione che li porterà al licenziamento in caso di nuova quarantena.
Questa misura posta dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina appare illogica secondo Maddalena Gissi, segretaria generale del Cisl scuola: “è illogico che l’interruzione in caso di lockdown interrompa il rapporto con la classe anche a distanza. Le classi sdoppiate devono avere diritto alla continuità, ci deve essere comunque il vincolo alla conferma dopo l’interruzione e questo è previsto in ogni contratto”.
Ad aggiungersi alle 50 mila assunzioni straordinarie ve ne sono le altre 80 mila programmate dal ministero e che entreranno in ruolo con i prossimi concorsi.
Un ulteriore incremento del personale sarà previsto dall’arrivo di 1,3 miliardi derivanti dallo scostamento di bilancio.
La Ministra Azzolina ha inoltre commentato: “Potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovraffollamento delle classi. Con il decreto rilancio abbiamo infatti previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente. Un cammino che dovremo poi proseguire anche oltre l’emergenza”.
Da queste parole si evince un futuro impegno politico che nei prossimi mesi potrebbe portare alla modifica della legge del 2009 introdotta dall’ex ministro Gelmini, andando così a modificare il numero massimo di alunni per classe.