In Tanzania, il governo sta attuando una vera e propria politica repressiva nei confronti delle persone omosessuali.
Paul Makonda, governatore di Dar Es Salaam, la capitale economica del Paese ha dato ordire di istituire una squadra di sorveglianza per scovare gli omosessuali.
Essa sarà in servizio attivo da lunedì 5 novembre 2018 e avrà il compito di individuare tutti gli omosessuali del luogo e condurli in carcere a vita o almeno per un periodo lungo 30 anni.
Tale squadra di sorveglianza per trovare gli omosessuali adopererà anche i canali social.
In una lunga conferenza stampa, il governatore di Dar Es Salaam ha annunciato e spiegato questa nuova legge e ha evidenziato il fatto che tutti i cittadini che conoscono omosessuali li devono denunciare alle forze dell’ordine.
Makonda spiega di svolgere questa politica così tanto repressiva e autoritaria in nome di Dio. Egli aggiunge di essere consapevole che la sua linea politica gli farà ricevere innumerevoli critiche dagli altri Paesi ma preferisce far arrabbiare quest’ultimi invece che Dio.
Il governatore di Dar Es Salaam ricorda ai suoi cittadini che l’omosessualità offende ed oltraggia la moralità delle tradizioni della Tanzania e delle loro due religioni ovvero quella cristiana e quella musulmana.
Tuttavia bisogna ricordare che questa non risulta essere una situazione nuova. Infatti in Tanzania l’omosessualità è considerata illegale già dal periodo coloniale con una pena di prigionia pari a 14 anni.
Successivamente nell’anno 2004 è stata inserita una nuova legge che ha prolungato la pena per gli omosessuali fino a 25 anni di carcere.