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Locatelli, vaccino: “ridurre l’intervallo da sei a cinque mesi”

Secondo il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, una delle ipotesi per contenere il contagio Covid, in Italia, è quella di accelerare sulla terza dose del vaccino, dunque “ridurre l’intervallo tra il compimento del ciclo vaccinale primario e la dose booster da sei a cinque mesi”.

Infatti, dopo sei mesi dalla vaccinazione, c’è un forte calo della protezione in tutte le fasce d’età, è stato rilevato nell’ultimo report di sorveglianza dell’Iss.

Locatelli, inoltre, spinge a considerare di introdurre l’obbligo vaccinale per alcune categorie di persone che sono in costante contatto con il pubblico. “Si possono considerare forme di obbligo vaccinale per alcune categorie professionali, in particolare chi assiste o è a contatto con il pubblico, ad esempio forze ordine, dipendenti della pubblica amministrazione e insegnanti, pur essendo queste categorie connotate da un’alta percentuale di vaccinazione”. Così il coordinatore del Cts Franco Locatelli, ha dichiarato in una intervista rilasciata a Sky Tg24, sottolineando, però, che la scelta di estendere l’obbligo a tutti, senza distinzioni, sarebbe “un’opzione estrema”. Ma, intanto, l’Austria ha deciso per l’obbligo vaccinale per tutti a partire da febbraio.

I dati che giungono sulla situazione covid in Italia e in Europa, ha aggiunto, “destano attenzione e vanno valutati con tutta la cautela del caso, ma non c’è preoccupazione estrema. E’ un momento in cui va posta la massima attenzione e ognuno di noi deve fare la propria parte”.

Nelle ultime previsioni Covid pubblicate dall’Agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), l’Italia rientra tra i Paesi con trend in crescita per ricoveri ospedalieri, ammissioni nelle terapie intensive, e decessi.

In un rapporto dell’Ecdc, relativo alla settimana 45, che è terminata con domenica 14 novembre, per i 30 Paesi Ue/See, si evidenzia un livello di allerta complessivo per i contagi “molto alto” (8,3 su 10), con stime in crescita per una ventina di Paesi, tra cui l’Italia. In Italia, secondo i dati del rapporto dell’Ecdc, entro fine novembre (tra il 21-27 novembre) sono stimati 69.434 nuovi casi, 2.224 nuove ospedalizzazioni e 500 nuovi morti.