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Lo zafferano: un vero e proprio “scrigno d’oro”

Tra le spezie utilizzate in cucina, tra le più pregiate ed utilizzate, si può sicuramente annoverare lo zafferano; circa tremilacinquecento anni di storia, per quello che è considerato un vero e proprio colorante naturale. Parliamo dello zafferano, al quale è stato dedicato il 30 ottobre, come giornata per “festeggiarne” l’importanza. 

Il 30 ottobre si festeggia la Giornata mondiale dello zafferano

L’etimologia della parola Zafferano deriva dall’arabo Za’feràn, passando per il latino “safranum“; la radice è il termine persiano “asfar” che significa “giallo”. Il prodotto finale è il risultato di una intensiva selezione sul Crocus cartwrightianus, una pianta originaria di Creta.

Lo zafferano, sin dai tempi antichi rappresenta un elemento culinario importante, tant’è che vi è traccia anche nella Bibbia e nel Cantico dei Cantici.

Utilizzato in passato come rimedio naturale contro i malanni noto per le proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, particolarmente apprezzato proprio per questo motivo dai Fenici che ne fecero grande uso.

Storicamente, dopo la caduta dell’Impero romano, lo zafferano o meglio il suo utilizzo in cucina o in ambito officinale, subì un periodo di decadenza, che durò a lungo.

Il suo prezioso apporto in cucina fu scoperto, secondo la versione più recente e conosciuta, grazie al risotto servito in occasione delle nozze della figlia del Mastro Vetraio belga Valerio di Fiandra, che all’epoca lavorava alle vetrate del Duomo di Milano ed utilizzava in grande quantità lo zafferano come colorante. Fu proprio in quella occasione che nacque il tanto rinomato ed amato ancora oggi, risotto.

Attualmente è uno dei prodotti culinari più apprezzati ed utilizzati in cucina.

Un’icona della cucina italiana

Il maggiore produttore è l’India, anche se l’Italia si distingue per la qualità dello zafferano prodotto. Grazie alle proprietà climatiche, alla fertilità dei terreni, ed anche la competenza di chi lo coltiva, il nostro Paese si distingue nella produzione dello zafferano, non per quantità, bensì per la qualità che lo caratterizza.

Le principali zone di produzione in Italia, sono: la Sicilia, la Sardegna, l’Umbria, la Toscana e l’Abruzzo.

Il 30 ottobre è la Giornata dello zafferano, istituita non solo per celebrarne la grandezza, ma anche come occasione per insegnare, grazie alla maestria dei produttori esperti, a raccoglierlo, essiccarlo e soprattutto assaggiarlo. 

Tale data dunque, è un’occasione di crescita, oltre che di scoperta per appassionati e curiosi.  

Nel periodo precedente alla diffusione del Covid-19, infatti, erano numerose, in ogni parte d’Italia, le celebrazioni dedicate all’utilizzo di questa particolare spezia, un vero e proprio “scrigno d’oro”, dal gusto inconfondibile.

Ricordiamo che tale spezia è considerata l’oro rosso della cucina, e non solo per il suo colore; per produrne un chilo occorre recuperare gli stimmi di circa 150mila fiori, raccolti rigorosamente a mano.

Ed ecco che il 30 ottobre, la Giornata mondiale dello zafferano, è utile anche a ricordare questa spezia quale protagonista indiscussa di alcuni piatti tipici della nostra tradizione italiana.