L’Italia intera, da nord a sud, è piena di fatti e dicerie che si trasmettono di regione in regione come lo scandalo dello sposo vendicatore. Si tratta, però, solo di una leggenda urbana? La questione, al momento, è molto dibattuta. Tracce di questa storia sono disseminate in tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia, con documentazioni giornalistiche abbastanza illustri. La vicenda dello sposo vendicatore trova anche pubblicazione nel testo che si occupa della ricostruzione di leggende urbane di Paolo Toselli, “La famosa invasione delle vipere volanti e altre leggende metropolitane dell’Italia dell’oggi“.
Lo scandalo dello sposo vendicatore: la storia
La storia, passata di bocca in bocca, racconta di un uomo sventurato che si vendica pubblicamente della sua promessa sposa. Esistono molte versioni del racconto anche se il fatto, di per sé, è sempre lo stesso. L’uomo, il giorno prima del matrimonio, si sta recando alla festa di addio al celibato. Passando nei pressi della casa che condividerà con la sua adorata sposa, però, nota qualcosa d’insolito. La luce è accesa.
Preoccupato dall’eventualità che qualcuno si fosse introdotto nell’abitazione con cattive intenzioni, allora, decide di entrare a dare un’occhiata. Una volta varcato l’uscio vede qualcosa che distruggerà tutti i suoi progetti futuri: la sua promessa sposa è a letto col testimone di nozze. L’uomo, però, controlla la sua rabbia per vendicarsi di lei il giorno dopo. Decide di non interrompere e va via in silenzio.
Il mattino dopo si reca in chiesa con tranquillità. Alla fatidica domanda del sacerdote, inaspettatamente, lo sposo deluso risponde: “No! Lei se la può sposare quello lì” indicando il testimone di nozze.
Il racconto, in particolare, si è diffuso a partire dagli anni ’90 a Mogliano, in Veneto. Una vicenda simile ha causato molto scalpore anche a Catania in Sicilia. È interessante constatare, in verità, che a partire dagli anni ’90 in tutta Italia abbiano continuato a rincorrersi le voci di un racconto simile i cui protagonisti cambiavano, però, da regione in regione.
È davvero accaduto? Esiste davvero uno sposo vendicatore?
Ninni Andriolo e il numero dell’Unità: la leggenda si trasforma in notizia
Il 28 ottobre 1992 il giornalista Nino Andriolo scrisse sull’Unità un articolo di cinque colonne raccontando una vicenda simile che, stando alla sua ricostruzione, si sarebbe verificata ad Acireale, in Sicilia. Il numero dell’Unità del 28 ottobre andò letteralmente a ruba.
Nino Andriolo raccontò la storia di due presunti giovani sposi, Marcello e Rosanna. Il racconto è esattamente lo stesso della vicenda di Mogliano, in Veneto. Lo sposo avrebbe detto al sacerdote, secondo l’articolo: “No, non la sposo. L’ho trovata a letto con quello che credevo il mio migliore amico, quello là, il mio testimone”. Il quotidiano si è detto pronto ad assicurare che quanto riportato fosse realmente accaduto.
La Stampa, però, in un articolo di Fabio Albanese ha ridotto il fatto al ruolo di leggenda urbana. Interpellando il parroco della cattedrale di Acireale, il giornalista ha voluto dimostrare l’inconsistenza di una notizia che, in mille sfaccettate forme diverse, stava facendo il giro dell’Italia da anni.
La leggenda ha attraversato anche i confini d’Italia: nel 1995 si trovano tracce di questo stesso identico racconto negli Stati Uniti e in Canada.
Una lezione per il futuro
Poco dopo la pubblicazione dell’articolo di Nino Andriolo, una cittadina di Acireale ha rilasciato un’intervista al settimanale Gente in cui ha testimoniato riguardo la presunta protagonista del racconto: “Sì, è proprio lei la promessa sposa abbandonata davanti all’altare a Catania. Un giorno l’ho vista uscire di casa col vestito bianco. Ad attenderla per strada c’era una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi. Con quella carrozza Rossella Pietropaolo si è recata a Catania per andare a sposare quell’uomo“.
Rossella Pietropaolo, insegnante di educazione fisica di 31 anni, è stata tormentata dalla diceria per anni. Diventata il bersaglio degli sguardi indiscreti e stanca delle indiscrezioni si rivolse alla Rai per smentire i fatti.
In un periodo storico in cui il problema delle fake news imperversa sul web, la storia dei presunti Rossella e Marcello e del loro quasi matrimonio ci insegna quanto sia importante la verifica delle fonti per la pubblicazione di una notizia giornalistica. Ci mostra con quanta facilità una leggenda che ha attraversato per decenni la penisola si trasformi in una surreale verità.